Savona. Secondo quanto previsto dalla legge finanziaria per il 2008 entrata in vigore il 1° gennaio, lo Stato non riconosce più la possibilità di istituire Circoscrizioni nei comuni con meno di 250.000 abitanti, norma che implica la chiusura dei cinque enti decentrati attualmente presenti nel territorio di Savona. Rimane il dubbio interpretativo circa la possibilità di mantenere comunque in via transitoria ancora in attività le esistenti circoscrizioni almeno fino alla fine del mandato amministrativo, eventualità sulla quale il comune di Savona ha richiesto i necessari chiarimenti al Ministero della Difesa. In attesa della risposta che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, lo scorso 8 gennaio dopo un teso confronto tra l’amministrazione e i presidenti delle cinque circoscrizioni savonesi, per evitare eventuali contestazioni future da parte della Corte dei Conti è stata concordata la momentanea sospensione delle attività istituzionali (consigli, commissioni, etc.) che comportano l’erogazione dei cosiddetti “gettoni di presenza”.
“Il compromesso raggiunto [a Savona] va ad interrompere inopportunamente il lavoro delle Circoscrizioni in un momento cruciale di confronto sulle prossime scelte del Comune riguardanti il futuro sviluppo urbanistico della città”, affermano Franca Ferrando del direttivo di Sinistra Democratica e i segretari provinciali di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani Marco Ravera e Carla Siri intervenendo con una nota congiunta sulla controversa questione delle circoscrizioni, auspicando che riprendano i lavori e continuino a svolgere appieno le loro funzioni (“i rappresentanti delle Circoscrizioni – asseriscono -, in quanto direttamente eletti dai cittadini non possono essere sollevati d’autorità dal loro incarico prima della naturale scadenza del mandato”). Critici anche sul reale valore della norma stabilita dalla Finanziaria che inciderebbe più sulle dinamiche democratiche che sul problema dei “costi della politica”, divenuto ormai da mesi un tema ricorrente di dibattiti e polemiche a livello nazionale e locale: “Il problema dei costi della politica – sostengono i rappresentanti dei tre partiti di sinistra – va affrontato e risolto in modo equilibrato, compiendo scelte ben diverse e ad altri livelli, prima di falcidiare organi elettivi quali i Consigli Circoscrizionali, il cui costo pesa peraltro in modo modesto sugli stessi bilanci comunali; il diritto dei cittadini di partecipare alla vita politica e specificatamente a quella del Comune di appartenenza – concludono Marco Ravera, Carla Siri e Franca Ferrando – va comunque garantito eventualmente anche attraverso nuove forme, non semplicemente cancellando quelle esistenti”.
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