[thumb:5006:l]Savona. “E’ chiaro che avremmo desiderato altro, ossia una visita che desse spazio all’incontro con i sacerdoti e i religiosi, con i giovani, con i laici. Invece, collocata in tempi così esigui, la visita di Benedetto XVI suscita un pizzico di rammarico, perché il Papa dovrà in pratica concentrare nello spazio di un’omelia gli spunti di riflessione che vorrà offrire alla diocesi. Starà a noi, a questo punto, riprendere le indicazioni del santo Padre per rilanciare il nostro essere chiesa”. Così l’amministratore diocesano monsignor Andrea Giusto commenta in un’intervista al “Letimbro” di gennaio l’annunciata visita del Papa a Savona.
Il sacerdote auspica inoltre che il Papa possa comunque fare anche un sia pur breve passaggio al Santuario della Misericordia “per due motivi: perché è il cuore della diocesi di Savona-Noli e perché l’ultima visita di un Pontefice a Savona, quella di Pio VII, ebbe come centro proprio il Santuario. Mi sento invece di escludere a priori eventuali visite di Benedetto XVI alla Cattedrale, al Vescovato e agli appartamenti di Pio VII: meglio il Santuario, che è un luogo vivo di preghiera e non un museo. Di una cosa mi sono preso l’impegno, inoltre: garantire un posto in prima fila per la Messa del Papa ai nostri sacerdoti ammalati ed anziani”.
Riguardo invece al nuovo vescovo, don Giusto spiega di averlo incontrato tre volte. La prima volta semplicemente per un saluto, le altre due per colloqui più lunghi e cordiali, in due sedi diverse: a Bordighera, presso il Seminario dov’è ospitato, e nella comunità dei frati minori di Pecorile.
“Personalmente – afferma l’amministratore diocesano – ho cercato di dare a monsignor Lupi un quadro il più possibile oggettivo della nostra diocesi e ho trovato in lui un interlocutore attento, capace di fare domande precise e di cogliere in modo rapido i problemi. Ci tengo a sottolineare che ho voluto offrire al vescovo un quadro della diocesi senza cercare di condizionarlo in alcun modo: sono dell’opinione che debba essere lui a farsi delle idee precise dopo avere incontrato persone e situazioni. Mi ha colpito anche l’immediatezza del suo muoversi: da subito ha voluto inviare auguri ai sacerdoti per compleanni ed anniversari d’ordinazione: un gesto molto bello. Dai suoi primi passi direi che gli sta a cuore realizzare un rapporto fraterno con i preti e con tutti, lasciando al secondo posto le problematiche pastorali di qualsiasi tipo. L’imminente visita del Papa lo trova ovviamente un po’ preoccupato, perché deve ancora prendere coscienza della realtà della diocesi, ma è un appuntamento al quale si prepara anche gioiosamente, vedendolo come uno stimolo ed un incoraggiamento ad iniziare bene il suo ministero”.
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