[thumb:4863:l]Savona. E’ stato identificato e arrestato dalla polizia l’autore degli atti incendiari che hanno danneggiato l’ingresso di un appartamento e una serie di veicoli in via Ciantagalletto, nel quartiere savonese di Lavagnola. Si tratta di un personaggio già noto alle forze dell’ordine, per il consumo e lo spaccio di cocaina, nonché per alcuni episodi violenti: il ventottenne Mosè Tessarin.
Nel primo pomeriggio il giovane ha ingaggiato una lite furibonda con la compagna, A.L., di 25 anni, poi il diverbio è proseguito all’interno di un bar nella zona delle Fornaci, alla presenza del presunto amante della donna (C.I., pregiudicato di 28 anni). Qui Tessarin ha fatto una scenata formulando minacce e insulti e successivamente, forse annebbiato dall’uso di stupefacenti, ha estratto una pistola scacciacani esplodendo alcuni colpi in aria a scopo intimidatorio. Gli spari hanno seminato il panico tra i presenti, ma il giovane si è subito allontanato.
Tessarin è tornato nell’appartamento condiviso con la compagna e, approfittando dell’assenza di quest’ultima, ha messo a soqquadro le stanze dell’alloggio, ha piantato un coltellaccio nel centro del portone e prima di andarsene ha dato fuoco allo zerbino posto all’entrata servendosi di liquido infiammabile. Le fiamme si sono estese danneggiando parte dell’ingresso dell’abitazione. Lo scopo, evidentemente, era quello di distruggere la casa.
Sceso nel piazzale sottostante il giovane ha appiccato il fuoco a due auto, ad una moto e ad un camion della ditta di traslochi “Cucchi”. Infine ha incendiato un’autovettura posteggiata all’interno di un box auto. Finita la scorribanda, si è eclissato dalla zona per poi chiamare, alcuni minuti dopo, la convivente al telefonino, in stato confusionale. “C’è un incendio nella nostra palazzina, ma io non c’entro” le avrebbe detto. Erano circa le 17.
In via Ciantagalletto si sono precipitati i vigili del fuoco con mezzi specialie e due autobotti, che si sono dati da fare per domare le fiamme e scongiurare pericoli alle altre unità immobiliari e agli abitanti dell’edificio. In un primo momento si è pensato che potesse essere opera del piromane che ormai da tre anni prende di mira autoveicoli tra Savona e Albisola. Ma le indagini condotte dalla polizia hanno permesso di individuare nel giro di breve tempo il responsabile degli incendi e risalire alle motivazioni del suo comportamento. Il tossicodipendente savonese ha agito spinto dal desiderio di ritorsione nei confronti della convivente, in preda ad una crisi di gelosia.
Gli agenti della squadra mobile della Questura, supportati dai colleghi delle volanti, hanno sorpreso Tessarin mentre stava ritornando all’abitazione che aveva tentato di incendiare. Il ventottenne, dopo aver abbozzato reazioni di resistenza (ha cercato di prendere a testate i poliziotti), è finito in manette. A suo carico le accuse sono quelle di incendio doloso aggravato e minacce, ma anche di detenzione di sostanze stupefacenti, visto che sul pavimento dell’alloggio gli agenti hanno rinvenuto un grammo di cocaina.
Tessarin ha alle spalle diversi precedenti per aver aggredito pubblici ufficiali. Tra gli episodi più noti, l’aggressione a due agenti della polstrada intervenuti per placarlo mentre era coinvolto in una scazzottata con un automobilista sulla A10 e il ferimento dell’ispettore capo della polizia municipale savonese Ilario Bregoli, intervenuto per rilevare un banale incidente stradale.
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