[thumb:3327:l]Pietra Ligure. “Il progetto di riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione Liguria non ha visto, purtroppo, una partecipazione preventiva ed attiva da parte della rappresentanza sindacale unitaria dell’azienda ospedaliera Santa Corona in quanto non coinvolta nè dall’assessore alla salute nè dagli altri organi istituzionali della Regione Liguria”. Così’ l’Rsu del Santa Corona inizia il suo comunicato sul documento discusso e consegnato, questa mattina a Genova alla commissione regionale Salute.
La R.S.U. ha rilevato inoltre che in Italia le sedi di D.E.A. di secondo livello sono tutte in ospedali-azienda e non in ospedali all’interno di aziende sanitarie locali. La parte del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera relativa agli obbiettivi generali per il triennio 2008/2010, secondo l’R.S.U., non prevede investimenti strutturali mirati a superare l’obsolescenza delle strutture dell’ospedale Santa Corona. La R.S.U. ritiene inoltre che la costituzione del modello gestionale con presidio ospedaliero per un ospedale sede di D.E.A. di secondo livello non rappresenta di per se una razionalizzazione delle risorse economiche. La rappresentanza sindacale unitaria rimane coerente con la propria posizione sostenendo un netto dissenso circa la modifica degli assetti istituzionali, in quanto ritiene che un ospedale di tali dimensioni ed importanza per il ruolo di elevata specializzazione e per le funzioni a carattere regionale ed anche extra-regionale abbia necessità di un’autonomia decisionale e non di semplice autonomia gestionale.
“Manifestiamo una forte preoccupazione circa la riorganizzazione del Dipartimento Materno Infantile composto da Ostetricia, Ginecologia, Neonatologia e Pediatria, in quanto potrebbero esservi ulteriori gravi implicazioni future circa l’attività del D.E.A di secondo livello, che potrebbero mettere in gioco la conferma del Dipartimento Materno Infantile stesso, e di conseguenza il riconoscimento del D.E.A. di alta specialità, con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini”, sottolinea la nota dell’R.S.U.
“La rappresentanza sindacale unitaria valuta possibile il rischio che dopo la verifica post riorganizzazione, la razionalizzazione possa portare ad un depotenziamento di alcune unità operative, con conseguente ed inevitabile mobilità lavorativa e successiva perdita di livello occupazionale. Alla luce di quanto sopra esposto – prosegue la nota -, richiediamo di completare ed attivare realmente tutte quelle che sono le proposte di completamento ed integrazione delle strutture a tutt’oggi operanti nell’azienda ospedaliera Santa Corona (trauma center, elisoccorso ad Albenga, automedicale tutto l’anno, ematologia), e nel contempo, proponiamo la previsione della Riabilitazione Cardiologica nel nosocomio di Pietra Ligure, in quanto non prevista nel ponente della Regione Liguria”.
La rappresentanza sindacale unitaria, in conclusione, esprime un giudizio non negativo alla più volte ventilata ipotesi di costituire un’unica azienda ospedaliera composta dagli ospedali Santa Maria di Misericordia di Albenga e Santa Corona di Pietra Ligure volta a riorganizzare e razionalizzare le risorse a disposizione.
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