Lettera al direttore

Progetto Fuksas, i Verdi: “Il referendum è un diritto, non una concessione”

Sgombriamo il campo da dubbi il Referendum sul progetto della Margonara non deve essere concesso ma regolamentato. Lo statuto del comune di Savona prevede il referendum ma il regolamento non c’è. Non è colpa di nessuno, non c’è e basta. Il Sindaco e la giunta devono redigere il regolamento, se fare o no il referendum lo decideranno i Savonesi avvallando oppure no la richiesta di referendum. Il Referendum non è una concessione, il Referendum è un diritto dei Cittadini.
Se i cittadini (purtroppo sempre con la c minuscola) decidono di esagerare e utilizzare lo strumento più raffinato, più partecipato, più coinvolgente, più entusiasmante di democrazia diretta oggi in circolazione, la politica non può chiudersi nel Palazzo e rispondere “Abbiamo la maggioranza: che volete da noi?”.
Come Verdi abbiamo promosso un’iniziativa di sensibilizzazione, raccogliendo delle cartoline che dimostrassero all’amministrazione cosa provano i savonesi. Sono molte, signor Sindaco davvero non vuole dare una risposta a questi suoi concittadini? Savona merita che questo strumento di democrazia fino ad ora era previsto solo sulla carta, diventi reale.
Venendo a questioni meno tecniche e più prettamente politiche, i Verdi ricordano che la questione del porto è stata volutamente tralasciata dal programma della coalizione di centrosinistra proprio perché i pareri dei partiti che la costituivano erano discordi. Nel programma, invece, erano specificatamente previste e da tutti auspicate, forme di democrazia partecipativa e soprattutto una discontinuità rispetto alla cementificazione del territorio con le precedenti amministrazioni.
I Verdi osservano come sia l’uno che l’altro intento siano rimasti tuttora lettera morta nella pratica di questa amministrazione e ritengono che una consultazione diretta dei cittadini su di un argomento così dibattuto come il progetto Fuksas sia non solo auspicabile ma doverosa.
In questa città si sono raccolte migliaia di firme contro il progetto, è nato più di un comitato popolare, ed illustri esponenti della cultura noti e stimati a livello nazionale si sono espressi con veemenza contro il porto. In questa città non ci si può più nascondere dietro a un dito con il teatrino della consultazione delle categorie economiche e degli ordini professionali, ovviamente interessati alla realizzazione del progetto. A meno che non si voglia ridurre la rappresentanza popolare alla sola dimensione economica, cosa che ricorderebbe vagamente il ruolo delle Corporazioni durante il fascismo.
I Verdi sono consapevoli dello choc che il risultato referendario di Vado ha ad alcuni amministratori locali, non abituati a forme di democrazia così diretta, ma credono che questo dissenso con la classe dirigente sarebbe comunque esploso. I cittadini non vogliono più solo mugugnare ora vogliono essere veramente rappresentati.
Contrariamente a quanto alcuni pensano, infatti, i Savonesi hanno il diritto di valutare la validità del progetto Fuksas e la piena capacità di farlo.

Verdi Savona

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