Lettera al direttore

Immigrazione e pari opportunità: il punto sulla situazione di Albenga

Molto è stato fatto nel corso di questo anno per promuovere traguardi di opportunità e giustizia per tutti. Sostenere o /e prevenire la lotta contro ogni forma di discriminazione, di qualsiasi origine essa sia o per qualsiasi ragione ne sia determinata; sensibilizzare l’attenzione dei cittadini sui vantaggi della diversità – risorsa e non problema – e informarli sul loro diritto a godere di uguale trattamento e di una vita priva di discriminazioni sono uno dei principi fondamentali delle Pari Opportunità.
“La dignità e inviolabile,essa deve essere rispettata e tutelata” cita l’articolo 1 della Carta dei Diritti Umani dell’Unione Europea. La libertà di ogni essere umano è un diritto costituzionale.
Il rispetto reciproco per ogni opinione, culto, tradizioni, modo di essere, è il dovere di qualsiasi cittadino, e chi governa non deve lasciarsi influenzare da criteri che non rispettano l’uguaglianza, ma deve mantenere una linea coerente per i diritti di tutti i cittadini, non dimenticando il rispetto della legalità e della sicurezza.
Sensibile ed operativo sulle tematiche dei diritti umani il Comitato Pari Opportunità, non perde di vista i valori fondamentali della donna e della famiglia punto cardine della nostra società, e ne favorisce il miglioramento con un ciclo di incontri – dibattito che termineranno a maggio 2008.
Monitorando ed osservando il territorio, Albenga è uno dei centri della regione Liguria maggiormente interessata dal fenomeno migratorio.
Nella nostra città vi sono cittadini residenti di ben 60 nazionalità diverse, perciò possiamo considerarci una vera e propria città multientnica e a questo riguardo dobbiamo essere pronti a far parte di una società dalle mille sfaccettature.
E’ doveroso fornire alcuni dati: “l’anno 2006 si è chiuso con 1347 stranieri residenti; ad ottobre 2007 gli stranierei residenti erano 1530”.
a questo riguardo vorrei fornire dei dati interessanti sull’evoluzione del flusso migratorio della nostra città, prendendo in considerazione gli ultimi anni:
Cittadini residenti (2005—2006—2007):
Albanesi: 240—274—322
Algerini: 30—35—33
Bangladesh: 18—15—28
India: 32—29—43
Marocchini: 497—539—541
Polacchi: 23—31—43
Rumeni: 37—47—140
Tunisini: 17—17—2
Come spesso accade nel progetto di vita dei migranti, la loro presenza in Italia vorrebbe essere temporanea, mentre in realtà sono numerosi gli stranieri inseriti da tempo nel nostro territorio e la prassi quasi ovvia è il ricongiungimento familiare.
Altro dato importante è il forte aumento dei matrimoni misti tra italiani e cittadini ospiti.
In altri termini, Albenga, nel suo piccolo si trova a vivere sulla propria pelle la sfida più grande che si presenta quotidianamente in una società globalizzata: la necessità di individuare una formula di convivenza pacifica tra diverse civiltà.
Le crescenti dimensioni del fenomeno hanno avuto inevitabilmente ,delle ripercussioni su tutti i fronti: dall’incremento progressivo degli alunni stranieri inseriti nelle scuole cittadine, all’incremento nel mondo economico-lavorativo-commerciale, alla necessità di cure socio-assistenziali, all’ esigenza di luoghi di incontro di culto e ludo-ricreativi, all’osservanza delle norme vigenti per i lavoratori ecc.
L’Amministrazione non è impreparata a questo fenomeno che con iniziative e azioni positive favorisce l’integrazione nella maniera più pacifica e civile,per un arricchimento sociale ed economico per tutti.
Lavorando in rete sul territorio con enti ed associazioni vanta della collaborazione dei centri di Volontariato come la Caritas con la quale è stato sottoscritto un protocollo di intesa per favorire i primi sostegni e informazione al cittadino straniero.
E’ stata attivata un’altra significativa collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale Centro Scuola Territorio,che lavora per favorire l’integrazione di tutti i cittadini con corsi di lingua italiana per stranieri, corsi di arabo per italiani,in collaborazione con l’assessore alla pubblica istruzione:la finalità è tenere, costantemente, monitorato il mondo della scuola, della famiglia e far presente per poi superarle tutte le problematiche che si presentano (mensa,libri,orari ecc.) con manifestazioni e iniziative si favorisce la comunicazione e di accesso tra alunni stranieri e fra scolari italiani.
Buona collaborazione con l’Associazione Donne Mussulmane in Liguria, stiamo progettando una serie di incontri laboratori- interculturali proprio per favorire la conoscenza reciproca sottolineando il ruolo fondamentale della donna/madre per meglio comprendere il cambiamento in una società lontana dalle proprie origini.
Chi meglio può far questo se non un popolo che a sua volta è stato un popolo di emigranti!
Ed ancora, Progetto Liana: in cooperazione con la sede Cisl di Albenga per mantenere aperto uno sportello specifico per immigrati stranieri,fornisce informazioni sui contratti lavorativi,ed assiste al disbrigo delle pratiche.
L’ INAIL: con i sindacati per i lavoratori presenti sul territorio e l’amministrazione, portiamo avanti una serie di incontri per promuovere una campagna di sensibilizzazione e prevenzione sugli infortuni del lavoro.
Sempre sensibili verso queste tematiche, lo scorso mese dicembre, si è tenuto presso Il Comune un incontro dove erano presenti oltre la sottoscritta, il Sindaco, l’assessore ai servizi sociali Salata, l’assessore al bilancio Pelosi ed i rappresentanti della Comunità Islamica e extracomunitari,proprio per conoscere il loro pensiero,e le loro esigenze.
Sono emerse esigenze già affrontate da me personalmente e da questa giunta come la necessità di un zona attrezzata per la sepoltura, una sala adibita a luogo di preghiera all’interno del nuovo ospedale, uno spazio che favorisca un punto di aggregazione per sole donne per i loro momenti di preghiera e di socializzazione, progetti nuovi per la scuola rivolti ai bambini figli di immigrati.
E’ molto il lavoro che ha svolto e sta svolgendo questa amministrazione, sempre vigile verso il globale fenomeno dell’immigrazione non può che essere “attenta”: ma all’attenzione deve seguire l’azione, la concertazione, la sensibilizzazione e la promozione della cultura dell’integrazione che, in quanto tale, non può essere unilaterale e comporta reciprocità e rispetto.
Negli ultimi tempi, troppo spesso, anche da parte di chi si ritiene progressista e democratico, emerge uno stato confusionale nell’uso della lingua e nell’esternare i concetti: tutto con nobili finalità, s’intende!
In alcune dichiarazioni, ciò che stupisce è la continua affermazione di quanto in Italia, ma anche in altri paesi, ci sia “bisogno forte di immigrazione, di braccia e di bambini” in contrasto con la difficoltà, reale, nel trovare casa, ed integrarsi socialmente.
Nulla togliendo alle giuste preoccupazioni del Consigliere Tonarelli, credo che un tale approccio offenda la sensibilità di chiunque, immigrato o no; si soffermi a riflettere.
La questione posta in questi termini richiama alla memoria momenti in cui la dignità umana di interi popoli era azzerata, ed esseri umani venivano venduti perché, appunto, da qualche altra parte qualcuno aveva bisogno di braccia.
Parlare dell’arricchimento sociale ed economico che può scaturire da un processo di inclusione sociale, è ben altra cosa e non passa, certo, attraverso l’etichettare gli immigrati necessari in quanto “braccia” da destinarsi laddove nessuno vuole più essere impiegato.
Invito dunque il Consigliere Tonarelli a riflettere, ed informarsi prima di assaporare la notorietà della carta stampata.

Concetta Simona Vespo
Consigliere Comunale di Albenga
Pari Opportunità – Componente del Tavolo Territoriale
per l’Immigrazione Prefettura Savona

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