Il Teatro Piccolo di Milano vuole le luci di Savona

Savona - Chiabrera Luci

[thumb:4700:l]Savona. Le installazioni luminose del progetto “Savona città di luce”, che hanno animato la città per tutto il periodo natalizio e fino al 6 gennaio, ampiamente apprezzate dai cittadini savonesi e dai numerosi turisti che hanno visitato Savona durante le festività, ricevono ora un ulteriore e importante riconoscimento. Il Teatro Piccolo di Milano ha infatti chiesto allo Studio Castagna Ravelli, curatore del progetto, una soluzione analoga in occasione della temporanea chiusura della storica sede di Via Rovello, per lavori di rimessa a norma, al fine di poter manifestare alla città la presenza costante del Teatro.
“La notizia è senza dubbio fonte di grande soddisfazione per l’Amministrazione Comunale – dichiara l’Assessore al Turismo Franco Aglietto – e conferma la capacità di Savona di qualificarsi come una città piccola ma dalle ambizioni europee”.
“La nostra città – aggiunge l’Assessore alla Cultura Ferdinando Molteni – con il Progetto “Savona città di luce” ha saputo osare ed introdurre novità che sono state non solo apprezzate dai savonesi ma anche esportate in altre città”.
Savona è stata la prima città italiana ad aver affidato la sua veste natalizia a installazioni di luce appositamente pensate: il progetto “Savona città di luce”, che ha preso il via lo scorso 8 dicembre con una grande festa urbana con epicentro al Teatro Chiabrera e si è conclusa il 6 gennaio, ha creato nel centro città un percorso luminoso che ha colorato e mutato l’aspetto di edifici e monumenti di Savona: un raggio laser a percorrere Via Paleocapa in tutta la sua lunghezza e 7 installazioni luminose: la Torretta, , il ponte sulla Darsena, il Teatro Chiabrera, il monumento ai Caduti di piazza Mameli, l’ingresso della fortezza del Priamar, i lavatoi proprio nella Vecchia Darsena e le torri del Brandale.
Grande soddisfazione anche dall’architetto Gianni Ravelli, ideatore del progetto: “E’ forse la prima volta che Milano si fa dettare una soluzione estetica da un’altra città italiana, ma è pur vero che ormai sono non le grandi, ma le medie città, a reinventare e a continuare la tradizione culturale del nostro Paese (ad es. Mantova col festival della letteratura, Brescia con le grandi mostre di pittura etc.). Niente oggi, come la cultura, è in grado di cambiare in meglio la qualità di vita dei cittadini e di creare ricchezza, attirando un nuovo tipo di turismo. Savona, in questi giorni, ha avuto il coraggio di fare qualcosa che in Italia ancora non esisteva: reinventarsi nel segno della luce. Un progetto – prosegue l’Architetto Ravelli – che potrebbe diventare un punto di riferimento anche per l’estero; infatti stiamo lavorando, in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica di Savona, con le città di Porto e Barcellona per costruire un itinerario europeo della luce che colleghi le tre città”.

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