Cronaca

Cairo, morte all’Italiana Coke: i Cobas invocano sciopero generale in provincia

coke

[thumb:5231:l]Cairo Montenotte. “Un altro morto in fabbrica: dov’è la sicurezza in Valbormida?”. Questa la domanda della confederazione Cobas di Savona, che svolge alcune considerazione sulla morte di Giancarlo Garabello, l’operaio rimasto schiacciato tra un carrello per il trasporto del coke e la parete di un tunnel a Cairo.
“Una tragica fatalità o un evento prevedibile? Questo non lo sappiamo, lo diranno le inchieste – affermano i Cobas – Sappiamo, però, che la sicurezza in fabbrica è sempre più una chimera. La sicurezza è la vera emergenza per i lavoratori. Si lavora per vivere, non per morire. Non è concepibile che restino aperte fabbriche dove si muore. E noi vogliamo che la sicurezza in Cokitalia,come nelle altre fabbriche e nei luoghi di lavoro sia una condizione preventiva per proseguire o iniziare una attività”.
Un infortunio con molti punti oscuri, quello avvenuto all’Italiana Coke, in quanto l’impianto, la macchina guida coke, non risultava essere in manutenzione e tutti i dispositivi di sicurezza risultavano funzionanti. L’azienda ha investito negli ultimi anni 35 milioni di euro per la sicurezza e non registra infortuni gravi dagli anni Ottanta.
I Cobas savonesi invocano uno sciopero generale per porre al centro dell’attenzione il problema sicurezza: “Dopo la morte dell’operaio della Cokitalia di Cairo Montenotte è necessario che tutte le organizzazioni sindacali proclamino uno sciopero generale per la sicurezza in provincia di Savona”.

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