[thumb:2259:l]Andora. Sono al vaglio degli investigatori i filmati delle telecamere a circuito chiuso della Banca Intesa di Andora, presa di mira martedì scorso da due banditi che sono fuggiti con 130 mila euro. I due malviventi hanno agito occultando i propri tratti somatici, in un caso con un passamontagna, nell’altro con un cappellino e con il bavero di un maglione. Sono entrati nell’istituto di credito in piazza dell’Incontro durante il pomeriggio e sotto la minaccia di un coltello si sono fatti consegnare dai cinque impiegati, sotto gli occhi di due clienti, il denaro contenuto nelle casse. Quindi, dopo aver atteso l’apertura della cassaforte a tempo, si sono anche impossessati di altro denaro contenuto nel bancomat, per un bottino complessivo di 130 mila euro.
Prima di darsi alla fuga, i banditi hanno chiuso in una toilette sia i dipendenti che i due clienti presenti e sono fuggiti a piedi per le vie cittadine. Subito dopo sono scattate le ricerche con vari posti di blocco, che però non hanno dato alcun risultato.
Gli inquirenti si concentrano ora sulle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza dell’agenzia bancaria. I carabinieri, coordinati dal capitano Geremia Lugibello, hanno inoltre interrogato i sette testimoni. Secondo la descrizione fornita da questi ultimi, gli autori della rapina erano italiani, probabilmente del Nord Italia. Gli uomini dell’Arma stanno anche analizzando i tabulati dei caselli autostradali rivieraschi: è plausibile che i malviventi abbiano imboccato immediatamente l’autostrada dopo aver messo a segno il colpo.
Andora, rapina alla Banca Intesa: filmati e testimonianze al vaglio degli inquirenti
