Borghetto Santo Spirito. E’ il depuratore consortile delle ex cave di località Cappellotti a Borghetto l’impianto che la multinazionale General Electric ha scelto per condurre la prima sperimentazione europea per l’autosostenibilità della struttura. Il progetto pilota (frutto di un accordo con la Servizi Ambientali, la società a partecipazione pubblica che gestisce la struttura) è iniziato lo scorso dicembre e, in virtù degli ottimi risultati registrati durante i test, proseguirà fino a questa estate. L’impianto di depurazione delle acque del ponente savonese sfrutta il sistema delle membrane ultrafiltranti ed è tra i più tecnologicamente avanzati in Italia. Proprio per questo motivo, è da sempre al centro di eventi e convegni (organizzati anche con il contributo del Fast di Milano) incentrati sul delicato tema dei trattamenti dei reflui e dei relativi consumi energetici, che si aggirano intorno ai 4 Kw per metro cubo trattato. Ora il depuratore punta a raggiungere un altro importante obiettivo: non solo l’abbattimento dei costi e quindi l’autosostenibilità dell’intero impianto, ma persino l’immissione nella rete pubblica del surplus di energia prodotta.
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