Bombardier ed ex Baglietto, Lazzari (Fiom Cgil): “Intervengano le istituzioni”

“Si rischia di perdere tempo e di indurre Azimut a spostare l’interesse dell’investimento in un altro territorio”. Alberto Lazzari della Fiom Cgil torna a sollecitare un intervento per chiudere la trattativa e concretizzare il passaggio dei cantieri navali ex Baglietto alla società Azimut-Benetti, che ha già presentato un’offerta completa. Ad oggi mancano compensi della cassa integrazione e scade il ricorso agli ammortizzatori sociali. “Il gruppo ha presentato un piano con garanzie industriali, economiche ed occupazionali: si parla nei prossimi anni di 110 e poi 140 unità, contando l’indotto. Oltre al rifacimento completo del cantiere. E’ chiaro che questa azienda non si può tenere sospesa perché altrimenti la produzione andrà negli altri siti, ovvero a Fano e Viareggio” osserva il sindacalista. Altro nodo nelle dinamiche locali del lavoro è quello di Bombardier, dove a settembre scatterà la cassa integrazione per 70 dipendenti e altri 70 andranno in cig entro dicembre. “Anche su Bombardier occorre fare un ragionamento di qualifica industriale. E’ inaccettabile che i miliardi di Trenitalia vadano a finire ad imprese straniere, che non operano in Italia. Si deve incentare il lavoro italiano, a partire dalle eccellenze come quelle dello stabilimento di Vado” commenta Lazzari

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