martedì
7
Febbraio
2017
giovedì
9
Febbraio
2017

“Il Prezzo” in scena al Teatro Chiabrera di Savona

martedì
7
Febbraio
2017
giovedì
9
Febbraio
2017
il prezzo

Continua la stagione teatrale del Teatro Chiabrera di Savona: dal 7 al 9 febbraio, alle ore 21, andrà in scena “Il prezzo” di Arthur Miller.

con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton
regia di Massimo Popolizio
Compagnia Orsini

Qual è “Il Prezzo”? È quello che ognuno di noi paga per vivere. Due fratelli, di famiglia agiata, dopo il crollo finanziario del 1929, hanno assunto due posizioni completamente antitetiche. Uno, Victor, ha abbandonato gli studi nei quali brillava, si è arruolato in polizia per poter mantenere il padre caduto in miseria. L’altro, Walter, sottraendosi alle responsabilità familiari, ha proseguito gli studi ed è diventato un grande chirurgo. La nostra vita è ancorata alle scelte operate nel passato. In quelle scelte, sia pur condizionate in diversa misura, noi avevamo bene o male creduto, tanto è vero che le abbiamo fatte o subite. Ma col passare del tempo ciò che sembrava importante cambia, diventa a volte grottesco, a volte ridicolo, a volte tragico. È impossibile quindi per l’uomo distinguere in modo definitivo il bene dal male, perché tutto muta e, in questa fluidità dell’esistere, è illusorio porre le basi di un edificio morale che resista all’erosione del tempo. Miller affronta ne “Il Prezzo” il tema della conoscenza, una conoscenza non metafisica, ma tutta terrena e umana. Come se la nostra vita, il nostro passato, analizzati nel presente, ci appaiono talvolta come un sogno o una storia che qualcuno ci abbia raccontato e dove la distinzione fra realtà e irrealtà è quasi impossibile. Commedia costruita per quattro caratteri che rappresentano uno spaccato di una società che non è solo americana, ma nella quale ognuno di noi, oggi più che mai, può riconoscersi e perciò interrogarsi. Personaggi tondi, vivi, vulnerabili che, grazie alla sublime scrittura di Miller, ci trascinano in un mondo dove l’ironia livida, i dubbi, la cattiveria e l’incertezza riempiono lo spazio scenico che, nella sua immobilità, si presenta come un ring dove lo scontro avviene attraverso un intreccio di parole che rimbalzando da un lato all’altro e ti tolgono il respiro.

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