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Mostre “Verso il Raggismo e dintorni” e “L’immagine è servita. Immaginario Imbandito Delizie e Veleni di un menù di massa”

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Doppia inaugurazione per due mostre che aprono mercoledì 12 agosto, ore 21.15, nella sale del Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo Tagliaferro a Andora. Si tratta di “Verso il Raggismo e dintorni” che propone le opere dei maggiori esponenti del movimento pittorico che caratterizzò l’arte russa nei primi del novecento e de “L’immagine è servita” terzo step delle mostre “Immaginario imbandito – Delizie e veleni della società di massa” collegato ai temi dell’Expo di Milano. Le mostre saranno aperte fino al 18 ottobre. L’apertura, fino al 13 settembre sarà dal giovedì alla domenica dalle ore 19 – 23 , mentre dal 19 settembre saranno aperte da giovedì a domenica dalle ore 15 alle 19.

All’inaugurazione sarà presente un rappresentante del Consolato Generale della Federazione Russa di Genova. Le due mostre sono state organizzate, infatti, in stretta collaborazione fra l’Assessorato alla Cultura del Comune di Andora e il Consolato Generale della Federazione Russa di Genova che ha concesso il Prestigioso Patrocinio in rappresentanza di una delle nazioni che vantano un patrimonio culturale ed artistico fra i più antichi.

“Verso il Raggismo e dintorni”, mostra curata dallo scrittore e critico d’arte contemporanea Giancarlo Pagliasso , presenta in alcune sale del Contemporary Culture Center di Palazzo Tagliaferro opere (provenienti da collezioni private) di Natalia Goncharova e Mikhail Larionov due dei principali esponenti dell’avanguardia russa di inizio novecento.
La mostra è costruita intorno al percorso teorico-pratico che Natalia Goncharova e Mikhail Larionov. hanno intrapreso come artisti e promotori culturali, durante la stagione dell’avanguardia russa di inizio secolo, per arrivare allo sbocco della poetica raggista, che rimane l’esperienza più significativa, insieme al neo-primitivismo, del loro impegno artistico.
Un percorso espositivo attraverso il quale il pubblico riceverà suggestioni e spunti di riflessione sulle articolazioni intervenute tra la cultura figurativa europea e quella russa all’inizio del secolo XX, periodo ricchissimo di stimoli, confronti, dibattiti (teorici ed operativi) durante il quale ha inizio l’iter artistico della coppia Larionov/Goncharova fino all’approdo raggista.
La scelta delle opere si riferisce a lavori su carta che ben esprimono, in quello che Walter Benjamin, definiva come la specificità singolare del lavoro minore a farsi carico dello spirito autentico di un’idea poetica, la declinazione espressiva che i due artisti hanno saputo trasmettere nei quadri maggiori e significativi della produzione saggista. Le opere abbracciano un arco di tempo appena posteriore alla stagione saggista (1912-14), ma per questo ne conservano e ne esaltano le caratteristiche essenziali e in qualche misura ne illustrano meglio lo specifico figurativo.
Sostanzialmente, la poetica che l’artista propone a partire dagli anni 1910/11 (scritto nel 1911 il Manifesto venne pubblicato nel ’13) è incentrata sulle variazioni dinamiche della luce ed è in parte debitrice, per sua stessa ammissione, «verso il Cubismo, Futurismo ed Orfismo». In ordine d’influenza, il ruolo giocato dalla pittura futurista italiana sembra preponderante e in termini di suggestioni e di consonanze stilistiche con i desiderata espressivi che Larionov intendeva all’epoca sperimentare.

“L’immagine è servita. Immaginario Imbandito Delizie e Veleni di un menù di massa” a cura di Viana Conti, continua, nelle sale del Piano Nobile di Palazzo Tagliaferro, il ciclo di mostre previsto fino ad ottobre 2015 pensate sulla tematica dell’Alimentazione e Nutrizione del Pianeta scelta dall’Expo Universale di Milano.
La rassegna ha attivato scambi transnazionali fra il Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo Tagliaferro ed artisti provenienti da differenti parti del mondo.
“L’immagine è servita” presenta opere di artisti provenienti da tre nazioni diverse Svizzera, Italia e Russia in dialogo attraverso l’utilizzo di un mosaico di linguaggi espressivi quali la fotografia, l’installazione e la pittura.
Lo scenario espositivo di questi tre artisti riflette, la cultura di diversi Paesi di provenienza, di gusti, di passioni di filosofie di vita. La centralità del discorso sul tema gastronomico autorizza, da parte degli artisti invitati, uno sguardo esteso alle offerte dell’industria culturale, nelle sue varie modalità comunicative, performative, informative, nonché alla qualità cerimoniale dell’evento e conseguentemente a quei rituali e tics di massa che la TV, i media, ed il cinema, grandi elaboratori dell’immaginario collettivo, non cessano di indurre e stimolare quotidianamente.

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