venerdì
4
Maggio
2018

Convegno “Raimondo Sirotti, pittore e uomo di cultura”

venerdì
4
Maggio
2018
Conferenza "Raimondo Sirotti, pittore e uomo di cultura"

“L’opera di Raimondo Sirotti ha sempre avuto, a partire da certe prove già bellissime sul finire degli anni ’50, un disperato bisogno di sprofondamenti dentro la luce”. Con queste parole Marco Goldin, critico e curatore delle più importanti mostre nel panorama italiano, apre il “Catalogo Sirotti” pubblicato in occasione dell’antologica del 2005 “50 Anni di Pittura”, che Palazzo Ducale di Genova ha voluto dedicare all’artista.

“Sirotti crea un dialogo tra la pittura e la luce, tra la pittura e il buio – prosegue Marco Goldin – Lui uomo di mare che ascolta il vento infilarsi tra le ginestre e le mimose, che scruta l’orizzonte non per dipingerlo come un assoluto ma per coglierne la precarietà, lo sfrangiarsi che l’azzurro mostra navigando verso terra”.

Si è spento il 1 maggio 2017 il pittore ligure Raimondo Sirotti, nato a Bogliasco il 25 settembre 1934. Un protagonista per cinquant’anni della vita culturale e artistica non solo ligure, sindaco di Bogliasco per dieci anni. Ha firmato, tra le molte opere, gli arazzi del foyer del Teatro “Carlo Felice” di Genova, ha realizzato opere per decorare gli interni di grandi navi e numerosi edifici pubblici del capoluogo ligure, oltre che di Chiavari, Camogli e della sua Bogliasco. Sirotti è stato un pittore dell’Informale, il movimento artistico che si impose in Europa e negli Stati Uniti tra gli anni ’50 e ’60.

Ho lavorato molto riproducendo in chiave informale la natura sino a quando, all’inizio degli anni ’90, ho capito che potevo applicare la stessa tecnica e reinterpretare i pittori del Seicento. Ho studiato i quadri e capito come gli artisti muovevano il pennello, asciugavano il colore, quando ripassavano sopra anche se era umido, li ho sempre ammirati molto

Ha deciso nel 2015 di donare una grande tela di due metri per tre all’Accademia Ligustica di Belle Arti, di cui era stato docente, direttore e presidente. Il quadro era una reinterpretazione in chiave contemporanea di un capolavoro di Bernardo Strozzi. Negli anni più recenti la sua pittura, costantemente sorretta da una lirica ispirazione, si è arricchita di nuovi ricorrenti temi, sovente affrontati con incisiva gestualità, in opere di grande dimensione: i paesaggi interiori, le cave. “Sirotti ha reso profumate le luci, come dichiara il titolo di un altro suo bellissimo quadro del 2002. Il mondo non esisterebbe senza questo ampio potere della luce”, scrive ancora Marco Goldin.

L’Associazione “Renzo Aiolfi” è particolarmente orgogliosa di portare a Savona questo incontro per parlare di un maestro dell’arte contemporanea: romanticamente innamorato dello spettacolo della Natura, Raimondo Sirotti ha ricondotto l’esperienza informale alle tradizioni e ai valori ligustici di tono e luce.

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