I lavoratori di Tirreno Power tornano a offrirsi come cavie

Vado Ligure. Fare luce sulla verità. E’ questa la ragione che ha spinto i lavoratori ed ex lavoratori della centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure riuniti nella neonata associazione Alcev a manifestare la loro disponibilità a fare da “cavie” per studi epidemologici volti ad accertare le loro condizioni di salute dopo anni e anni di lavoro all’interno dello stabilimento vadese. Già la scorsa primavera l’avvocato Nadia Carmen Brignone, che tutela l’associazione, il presidente di Alcev Vincenzo Giamello, insieme ai consiglieri Luca Ghersi e Mauro Cedro, e Giovanni Maiocco, erano stati ascoltati dalla IV Commissione Territorio e Ambiente. In quell’occasione i lavoratori avevano ribadito la loro disponibilità a fare da “cavie” per studi epidemiologici mirati: “Se c’è un pericolo di danni per la salute, sono i lavoratori i primi ad averli patiti ed a patirne le conseguenze” aveva sintetizzato l’avvocato Brignone. La proposta era rimasta in sospeso per sei mesi. Ma questa mattina, in occasione della tappa savonese del tour del centro-destra a sostegno del no al referendum costituzionale, i membri dell’associazione sono tornati a bussare alla porta dell’amministrazione regionale per ribadire la loro disponibilità a fare da “cavie” per gli studi.

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