Vado Ligure. Venerdì 3 giugno a Genova e giovedì 16 giugno a Roma. Se ne attende ancora l’ufficialità, ma salvo cambi di programma sono queste le date nelle quali i rappresentanti sindacali, gli enti locali della provincia di Savona incontreranno Regione e Governo per fare il punto della situazione circa la grave crisi industriale che sta interessando il territorio savonese.
Sul tavolo le problematiche riguardanti Tirreno Power, Bombardier e Piaggio Aerospace.
Ad annunciare i due incontri è stato, questa mattina, il segretario provinciale della Cgil Giulia Stella durante la manifestazione congiunta dei lavoratori di Tirreno Power e Bombardier: “Deve ancora arrivare una conferma scritta da parte del ministero – ha spiegato ai lavoratori delle due aziende – ma abbiamo ricevuto comunicazione informale del fatto che il 16 giugno al Mise ci sarà un incontro con tutti gli attori sociali, le organizzazioni dei lavoratori, gli enti locali per analizzare lo stato di crisi della nostra provincia”.
Ad anticipare il tavolo romano sarà un vertice in Regione in programma già questa settimana: “Il 3 giugno incontreremo il governatore Giovanni Toti per concordare e portare avanti le istanze del territorio savonese e analizzare le tre crisi aziendali più importanti. Tirreno Power, Bombardier e Piaggio hanno ciascuna le proprie specificità, ma insieme costituiscono un corpus industriale importantissimo senza il quale la provincia non avrebbe futuro”.
Lo slogan è sempre lo stesso: “Senza lavoro non c’è futuro”. “Il tema della provincia di Savona d’ora in poi deve essere il lavoro, argomento che finora è stato molto sottovalutato – chiosa Stella – Dobbiamo accendere un faro su questa provincia e il governo deve tenerne conto. Quella di stamattina non sarà l’ultima iniziativa delle organizzazioni sindacali. Bisogna rimanere uniti e andare avanti per tutti quanti”.
L’onorevole del Pd Anna Giacobbe valuta l’apertura di una trattativa a livello ministeriale in modo assai positivo: “E’ il risultato dell’iniziativa istituzionale e di quella sindacale, degli amministratori e dei lavoratori e di noi parlamentari – dice l’onorevole – Ora dobbiamo tutti costruire le condizioni per un confronto impegnativo, difficile perché difficili sono i problemi da risolvere, utile. A partire dalle opportunità che abbiamo. E senza lasciare indietro nessuno”.