Violenza

Albenga, pestano e rapinano coetaneo nel centro storico: arrestati due giovani

Lunedì i due ragazzi erano stati fermati dai carabinieri di Savona perché resisi protagonisti del furto di una bici in via Paleocapa

Carabinieri - Albenga

Albenga. Lunedì avevano rubato una bicicletta a Savona ma erano stati fermati dai carabinieri e rispettivamente denunciato e arrestato. Tornati liberi, dopo soli tre giorni si sono resi protagonisti di un altro epidosio di violenza in un’altra città.

Due amici appena maggiorenni, l’inglese F.C.L.M. e l’albanese M.A., entrambi residenti nel savonese, sono stati arrestati per aver rapinato un coetaneo marocchino di Albenga di due telefoni smartphone di sua proprietà.

I due, in compagnia di una 16enne marocchina, poi risultata estranea ai fatti, avevano agganciato il ragazzo nordafricano nei vicoli del centro storico di Albenga forse in cerca di stupefacente da acquistare.

Dopo essersi spostati in un altro vicolo isolato e privo di passaggio di persone, lo hanno aggredito, picchiandolo e privandolo dei suoi telefoni. Il gruppo si è poi dileguato ma la vittima del pestaggio è riuscita a dare l’allarme.

Dopo pochi istanti sul posto è giunta una pattuglia dei carabinieri del Nucleo Radiomobile i quali si sono messi immediatamente sulle tracce dei rapinatori. Dall’esame delle testimonianze raccolte e dalle descrizioni fornite dalla parte lesa, i militari sono riusciti facilmente e in breve tempo a risalire ai due malviventi. E a scoprire che i due ragazzi portavano al guinzaglio con loro anche un cane pittbull di proprietà del cittadino inglese.

I carabinieri hanno intercettato i tre (con il cane al guinzaglio) in viale Che Guevara, quasi al confine con Ceriale. I due autori del pestaggi sono stati arrestati e condotti al carcere di Marassi. Addosso avevano ancora la refurtiva sottratta al coetaneo. La minorenne marocchina, risultata completamente estranea ai fatti (al di là delle “cattive frequentazioni”) è stata riconsegnata ai genitori. Infine, il pittbull è stato affidato ai genitori del 20enne inglese, giunti in caserma convocati dai militari dell’Arma.

Anche in questo caso, importante è stato il contributo delle immagini telecamere di videosorveglianza disseminate nel centro storico e collegate alle centrali operative di polizia locale e Arma dei carabinieri.

Lunedì i due ragazzi erano stati fermati dai carabinieri di Savona perché resisi protagonisti del furto di una bici in via Paleocapa. I due erano riusciti a rubare la bici, del valore di circa 500 euro, ma erano stati fermati dall’arrivo della pattuglia. L’albanese era stato bloccato e tratto in arresto e processato per direttissima presso il tribunale di Savona: dopo aver patteggiato quattro mesi e 120 euro di multa era tornato in libertà con l’obbligo di presentazione quotidiano in caserma. Il suo complice britannico, identificato in seguito, era stato denunciato in stato di libertà con il divieto di ritorno a Savona.

Andando ancora più indietro, a febbraio il giovane era finito a giudizio per un episodio risalente al 20 settembre scorso quando, secondo la ricostruzione della polizia, in pieno centro a Savona aveva sputato in faccia al gestore della libreria “Libraccio” e lo aveva colpito con un espositore del negozio, poi aveva picchiato un passante di origine bengalese in piazza Sisto, minacciato una ragazza che lo voleva difendere e, per finire, aveva scalciato anche contro due poliziotti intervenuti per fermarlo. Il ragazzo era quindi finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, minacce, oltraggio e danneggiamenti. Processato, il perito incaricato di valutare il giovane aveva confermato la sua incapacità di intendere e volere, ma anche la sua pericolosità sociale. Motivo per cui il giudice, nonostante la sentenza di assoluzione, aveva imposto all’imputato la misura di sicurezza della libertà vigilata per un anno con l’obbligo di frequentare una comunità terapeutica.

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