25 aprile

Cerimonia al cimitero militare di Altare, Anpi furiosa: “Apologia di fascismo, le istituzioni intervengano”

"Sono stati coinvolti, in maniera ingannevole e ignobile, alcuni alunni delle scuole elementari di Cengio"

25 aprile 2016

Savona/Altare. Duro affondo dell’Anpi savonese contro la commemorazione presso il Cimitero Militare di Altare che si è svolta il 25 Aprile, Festa della Liberazione: dopo 71 anni si è tenuta la celebrazione con la partecipazione delle Associazioni Combattentistiche, degli Arditi Incursori Marinai, dei San Marco, dei Paracadutisti d’Italia, del Gruppo Nazionale Leone di San Marco e del Gruppo Fucilieri di Marina San Marco.

Ma per il presidente provinciale dell’Anpi Samuele Rago, anche a nome delle altre associazioni partigiane, sottolinea: “Si sono verificati fatti gravi, di apologia del fascismo, di insulto della memoria storica, nei quali sono stati coinvolti, in maniera ingannevole e ignobile, alcuni alunni delle scuole elementari di Cengio (Istituto Comprensivo di Millesimo). Quest’ultimo fatto è l’aggravante di una situazione, l’apologia del fascismo, che si trascina da tempo a causa di una ambiguità, mai risolta dalle istituzioni, circa il diritto – che nessuno vuole negare – di onorare i defunti”.

“Di questa ambiguità approfittano coloro che si ispirano al neofascismo e al neonazismo, e che a questi disvalori vorrebbero educare le nuove generazioni. Considerato tutto questo, riteniamo inderogabile un intervento delle Istituzioni preposte alla salvaguardia dell’ordinamento democratico e antifascista ed al garantire la convivenza civile”.

“Fino ad oggi abbiamo evitato, solo per nostra volontà, che le provocazioni fasciste avessero strascichi violenti; non è nostra l’idea che lo scontro politico possa anche sfociare nello scontro fisico; avvertiamo però che la tensione cresce, e potrebbe divenire incontrollata. Quello che noi cerchiamo non è la falsa pacificazione che vorrebbe tutti sullo stesso piano: vittime e carnefici. Per noi si tratta di una battaglia politica e culturale, nella quale è chiaro ciò che la storia ha sancito: il fascismo è stato il male supremo, che ha portato alla rovina la nazione ed ha causato la morte di milioni di persone; la Resistenza ha riscattato l’Italia dalla barbarie in cui l’aveva precipitata il fascismo; e le colpe, come i meriti, sono degli uomini” aggiunge ancora il presidente provinciale Anpi.

“Noi vogliamo il rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione e l’applicazione delle Leggi (Scelba e Mancino) che tutelano la Repubblica e i cittadini da idee e comportamenti neofascisti e neonazisti, xenofobi e razzisti, nazionalisti: come quelli che portarono l’Italia, la Germania e il Giappone a causare un conflitto che ebbe oltre 50 milioni di vittime”.

“Ciò che chiediamo a voi che siete i rappresentanti delle genti dei nostri territori, è la disponibilità ad un incontro per affrontare questi temi insieme, ed una azione nei confronti delle Istituzioni preposte ad intervenire a garanzia dell’ordine pubblico, nei termini prescritti dalle leggi sopra richiamate” conclude Samuele Rago.

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