Bollettino di guerra

Un furto al giorno a Quiliano, i cittadini: “Ormai viviamo nel terrore, c’è chi ha cambiato casa…”

Ondata di furti in abitazioni e negozi, molti cittadini denunciano: "Escalation iniziata in estate, da due settimane un colpo al giorno. Non riusciamo più a dormire"

carabinieri quiliano furto

Quiliano. “Un furto al giorno, a volte di più, da almeno due settimane”, racconta Edo. “Non si può vivere in un paese dove non sei neanche più libero di dormire la notte perché non ti sentì sicuro”, si sfoga Danilo. “A Quiliano sono mesi che ogni mattina al bar prima della colazione l’argomento è il bollettino dei furti, avvenuti nella notte”, è il grido d’allarme di Brunella. Sono tre delle tante voci di cittadini esasperati dall’ondata di furti che sta investendo Quiliano: un fenomeno che, secondo quanto raccontano i residenti, sta assumendo contorni veramente inquietanti.

L’ultimo episodio in ordine di tempo questa notte, ai danni del negozio di alimentari “Compro Qui”, nei pressi della chiesa. Ma da lunedì ad oggi era già toccato a due abitazioni, una a Roviasca e l’altra in località Mulini. Nel mirino dei ladri soprattutto villette o case indipendenti: di solito i furti avvengono di notte, ma in qualche caso i malviventi sono entrati anche di pomeriggio come accaduto nell’abitazione di un panettiere che in quel momento dormiva ignaro in camera sua.

I primi furti, raccontano i residenti, si sono verificati in estate; da lì è stata una continua escalation che ha investito tutto il territorio comunale, sia il centro di Quiliano che Viarzo, Roviasca e Montagna. I primi appelli sui social sono comparsi a fine ottobre, e nell’ultimo mese un vero e proprio bollettino di guerra: al punto che l’argomento del giorno, al bar, è “chi è stato derubato stanotte”. “Dopo un mese ero riuscito di nuovo a dormire qualche ora per notte – scriveva due giorni fa un quilianese su Facebook – e ora invece rieccoci qui… appena un occhio si chiude si risente qualche rumore e via di nuovo sveglio”. I ladri, racconta invece una donna, “rubano indifferentemente dall’oggetto prezioso al formaggio nel frigo o le galline nel pollaio (c’è crisi anche in questo settore). In casa propria nessuno è più al sicuro. La maggior parte degli abitanti che abitano in case isolate, ad ogni minimo rumore si devono allertare e iniziano a passare la notte in bianco”.

I più sfortunati sono stati “visitati” anche più volte, e da una settimana a questa parte l’ondata di furti ha coinvolto, oltre che le abitazioni private, anche le attività commerciali. Alcune storie sono inquietanti, come quella di una signora che è stata costretta a trasferirsi in un appartamento sfitto di sua proprietà dopo che i ladri le hanno fatto visita per ben tre volte nell’abitazione principale (in un caso la famiglia, figli inclusi, era all’interno della casa e si è trovata faccia a faccia con il ladro). “Da mesi ognuno di noi ha dovuto cambiare il proprio stile di vita, per le continue visite da parte dei ladri – ci scrive una lettrice – Persone che hanno cambiato casa, che non lasciano i cani di piccola taglia negli appartamenti per paura che gli vengano rubati o che da una certa ora in poi guardano con sospetto ai propri giardini con il terrore di vedere questi delinquenti aggirarsi all’interno delle proprie proprietà”.

I cittadini cercano di organizzarsi come possono. Il primo passo è stato quello di creare un gruppo Whatsapp nel quale i cittadini si informano tra loro sugli ultimi colpi andati a segno e sulle zone prese di mira dai ladri negli ultimi giorni: una misura che se da un lato serve ad informare dall’altro non ha certo il potere di fermare i malviventi, e anzi alimenta ancor più il clima di panico nel quale diversi quilianesi stanno vivendo.

Qualcuno intanto propone di istituire delle ronde notturne, “almeno provvisoriamente, e poi trovare delle soluzioni più efficaci”. Altri suggeriscono un monitoraggio con le telecamere: “Quiliano ha due strade che la servono (Pilalunga e via XXV Aprile), basterebbe una sorta di telepass che apra delle sbarre e una corsia dove ti prendono i dati e il numero di targa se arrivi da fuori… è vero ha un costo, è vero crei dei disagi forse… ma trovò che dormire la notte con le luci accese, installare allarmi, inferriate, vivere nel terrore sia tutto molto peggio a fronte anche della più stupida idea”.

E nel frattempo c’è chi punta il dito su chi dovrebbe intervenire: “Anche Bergeggi è nella stessa situazione – ricorda qualcuno (leggi qui per l’articolo) – ma il sindaco Arboscello ha preso subito la situazione in mano”. E una lettrice accusa: “Mentre i cittadini vivono costantemente il rischio di trovarsi faccia a faccia con questi delinquenti, i giornali, le autorità e le istituzioni tacciono. In questo paese (l’Italia) per mettere mano solo al problema ammettendo che esiste, solitamente deve accadere il fatto eclatante. Dobbiamo quindi auspicare che non ci scappi il morto, ma solo un ferito, perché chi di dovere si attivi per azioni a tutela dei cittadini?”.

Sull’argomento è intervenuto il sindaco Alberto Ferrando, invitando i cittadini a confidare nel lavoro delle forze dell’ordine: clicca qui per l’articolo.

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