Promemoria

Albenga, Ciangherotti e Porro al sindaco: “Metta in sicurezza gli argini del Carenda” fotogallery

rio carenda

Albenga. “Nei giorni scorsi abbiamo effettuato un sopralluogo del rio Carenda, in prossimità dell’argine crollato a seguito dell’alluvione dello scorso novembre e temporaneamente messo in sicurezza con blocchi di cemento dalla ditta Icose. Come da foto allegata, si riscontrano fessurazioni tra un blocco e l’altro, fessurazioni che in occasione delle ultime piogge dello scorso 13 settembre, hanno consentito all’acqua di inondare nuovamente le terre circostanti”. Lo scrivono i consiglieri comunali di minoranza Eraldo Ciangherotti e Cristina Porro in una lettera pubblica al sindaco Giorgio Cangiano.

Come raccontato anche alla redazione di IVG da alcuni agricoltori della zona (leggi gli articoli: “Viviamo col salvagente in mano” e “Sempre allagati per colpa dei ‘tecnici’, siamo stufi), gli interventi decisi per evitare il ripetersi di fenomeni come quello di un anno fa sembrerebbero inefficaci, con l’acqua che riesce comunque a filtrare. “Parrebbe pertanto necessario ed opportuno provvedere alla sigillatura delle fessurazioni – fanno notare Ciangherotti e Porro – onde evitare ulteriori danni alle aziende agricole frontiste di quegli argini”.

“Abbiamo inoltre riscontrato, come da ordinanza comunale – proseguono – che i Rii Fasceo e Carendetta sono stati sì ripuliti meccanicamente dei materiali vegetali, tra cui le canne di bambù, con trincia foreste, ma tale materiale sovralluvionale e di varia natura che ostruisce il regolare deflusso delle acque non è stato dappertutto asportato ma, in molti casi, abbandonato nel corso dei rii, mettendo a rischio le terre circostanti all’arrivo delle prossime piogge”.

rio carenda

I due consiglieri si rivolgono quindi direttamente al sindaco: “Considerato che presso codesto Comune sono già pervenute richieste di risarcimento danni da parte di singole aziende agricole, al fine di evitare che si possa invocare la negligenza degli uffici tecnici e l’imprudenza di questa Amministrazione nella corretta esecuzione dei lavori di ripristino temporaneo dell’argine e valutato che l’assessore ai Lavori pubblici Tullio Ghiglione non perde occasione per farsi fotografare sul cantiere all’inizio di un lavoro pubblico, dimenticando poi di seguire tutte le fasi successive fino all’ultimazione dell’opera con verifica dell’avvenuta esecuzione dell’intervento a perfetta regola d’arte, Le chiediamo di mettere in atto – con la massima urgenza richiesta dal caso – tutte le procedure atte a sigillare i suddetti blocchi ad argine dei rii e di asportare tutto il materiale vegetale tagliato e abbandonato, in modo da impedire il verificarsi di ulteriori inevitabili danni alle aziende agricole frontiste in caso di piogge”.

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