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Emergenza cinghiali, l’Enpa torna all’attacco: “Fallimentari le politiche filovenatorie”

cinghiale

Savona. Sull’emergenza cinghiali nuova presa di posizione dell’Enpa, che non risparmia critiche a sindaci, amministrazioni comunali ed enti locali. “E’ necessario incaricare istituti scientifici riconosciuti di condurre censimenti e monitoraggi sulla popolazione di cinghiali per avere un quadro della situazione il più realistico possibile, oltre a commissionare studi scientifici sul fenomeno per ricercare soluzioni efficaci e durature” afferma l’associazione animalista.

“I volontari della Protezione Animali stanno predisponendo un foglio di istruzioni su come comportarsi quando si incontra un cinghiale in un bosco, poche nozioni che possono trasformare uno scontro in un affascinante incontro”.

“Invece di mantenere senso della misura e razionalità, i recenti gravi episodi sono divenuti semplicemente l’occasione per ampliare la caccia al cinghiale, dimenticando che è proprio la caccia la causa di quanto accade; uccidere gli animali infatti è controproducente, come dicono studi scientifici colpevolmente ignorati che provano che le perdite vengono velocemente compensate dall’arrivo di nuovi esemplari e le battute di caccia provocano la dispersione dei branchi sul territorio, aumentandone la capacità riproduttiva perché ne alterano la struttura sociale. Dopo decenni di politiche fallimentari e filovenatorie si è quindi di nuovo persa l’occasione di voltare pagina, evitando altri inutili spargimenti di sangue – umano ed animale – ed un ulteriore sperpero di risorse pubbliche per “soluzioni” che non risolvono nulla”.

“Ininfluenti infine le ordinanze a pioggia emesse da alcuni sindaci di divieto di foraggiamento dei cinghiali in città; questi animali, abituati da anni dal rifornimento nelle zone di caccia di tonnellate di scarti alimentari da parte dei cacciatori – senza che nessuna autorità abbia detto o dica nulla – per tenerli legati al loro territorio di caccia, ormai associano l’uomo al cibo e, quando nelle campagne ce n’è poco come d’estate, scendono in città a cercarlo; e non è certo il sacchetto di pane secco gettato da un ponte che li attira e li sfama ma la presenza di rifiuti di ogni genere” conclude l’Enpa.

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