Savona. Nel dicembre scorso era stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti e lesioni verso la convivente. Questa mattina per un savonese di 53 anni, B.R., è arrivata una condanna a due anni e due mesi di reclusione.
Una pena che ha tenuto conto anche dell’esito della perizia psichiatrica sull’imputato che è stato giudicato affetto da un vizio parziale di mente (di qui la riduzione di un terzo della condanna) e pericoloso socialmente. Per lui il giudice ha disposto come misura di sicurezza un anno di libertà vigilata.
L’esame peritale era stato disposto alla luce delle condizioni di B.R. che secondo quanto emerso in aula, negli ultimi mesi, era stato colpito da un esaurimento nervoso. Durante il processo sono state ascoltate anche la ex convivente e l’ultima compagna dell’uomo. La prima, che ha spiegato di aver avuto una relazione lunga 16 anni con lui, lo ha descritto come una persona “che si è sempre data da fare” e ha negato che abbia mai avuto comportamenti violenti. La seconda invece ha confermato i maltrattamenti subiti negli ultimi mesi.
Da parte sua B.R., che aveva chiesto di poter prendere la parola, aveva ammesso di aver tirato “qualche schiaffo” alla donna, ma aveva categoricamente respinto di averla picchiata o spintonata.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, il cinquantenne aveva continuato ad avere comportamenti violenti verso la compagna nonostante fosse già stato denunciato. A dimostrarlo sarebbero state le evidenti ecchimosi che la donna aveva sul corpo (era anche stata anche accompagnata al pronto soccorso del San Paolo di Savona per una visita di controllo). Già una settimana prima dell’arresto la convivente di B.R. era stata in ospedale dove era stata dimessa con una prognosi di 30 giorni per una lesione alle costole (proprio l’episodio per il quale il compagno era stato denunciato).