Battaglia

Disabile parcheggia nello spazio riservato ma i vigili lo multano e gli portano via l’auto

L'odissea di Silvano Riella

Borghetto Santo Spirito. Ha parcheggiato la sua auto nello spazio riservato e nonostante ciò non solo lo hanno multato, ma gli hanno anche portato via la macchina costringendolo ad una vera e propria “odissea” per andarla a recuperare, gli hanno respinto tutte le richieste di annullamento e, anzi, hanno aumentato l’ammontare della multa per il ritardo con cui ha pagato.

Si sente danneggiato e beffato Silvano Riella, 55enne diversamente abile di Borghetto “punito” dalla polizia municipale di Savona. La storia risale esattamente ad un anno fa: “Il 16 maggio 2014 – racconta – ho accompagnato mio figlio Pierluigi a Savona per una visita medica per l’idoneità alla patente. Ho parcheggiato la mia auto in corso Tardy e Benech in uno spazio riservato ai portatori di handicap. Erano le 7.55 e in quel momento sul posto c’era solo un operatore ecologico intento a pulire le aree sotto gli alberi”.

Purtroppo, imboccando e percorrendo la strada a bordo della propria auto Silvano Riella non si è accorto che alle estremità del viale erano stati affissi dei cartelli che segnalavano che quel giorno sarebbero state effettuate alcune operazioni di potatura degli alberi. Cosa che di fatto comportava il divieto di sosta.

Al mio ritorno alle 10.40 – prosegue il 55enne – ho notato che l’auto non c’era più. Dopo un momento di smarrimento ho intuito cosa fosse accaduto e ho subito contattato il comando di polizia municipale, che ha mandato un agente sul posto. Mi hanno fatto sapere di aver rimosso la mia auto in quanto a loro dire intralciava le operazioni di potatura e di averla portata al deposito e di avermi anche multato per un totale di 41 euro. Non avendo altri mezzi per raggiungere il deposito, che tra l’altro si trova molto distante dal centro, ho chiesto ad un gentilissimo agente di potermi accompagnare. Una volta arrivato sul posto, mi è stato detto che se volevo recuperare la mia auto avrei dovuto pagare 115 euro. Purtroppo il deposito non accettava pagamento con bancomat, così mio figlio ha dovuto girare per mezza Savona in cerca di un bancomat. Dopo aver pagato e ripreso la mia auto, ho avuto modo di parlare ancora con il vigile, il quale mi ha assicurato che il verbale sarebbe stato annullato”.

Così Silvano Riella ha fatto partire tutta la procedura per chiedere ed ottenere la cancellazione della multa: “Il 23 maggio ho inviato al comando della municipale una raccomandata con cui chiedevo l’annullamento del verbale e il rimborso del carrattrezzi. Il verbale mi è stato notificato il 25 giugno: il giorno dopo ho chiamato l’ufficio verbali per chiedere spiegazioni in merito e per conoscere l’esito della mia richiesta, della quale mi hanno detto di non aver ricevuto copia. Dopo una serie di altre telefonate e invii di documenti, il 4 luglio ricevo finalmente la risposta”.

Che purtroppo è negativa: “Ritengo che i provvedimenti presi dalla polizia municipale di Savona nei miei confronti non siano proporzionati ai fatti, in quanto la zona in cui si dovevano potare gli alberi era molto ampia, quindi gli operai potevano lavorare tranquillamente. Inoltre, al momento in cui sono transitato in corso Tardy e Benech a bordo dell’auto del vigile che mi ha accompagnato al deposito i lavori erano ben distanti dal luogo in cui avevo parcheggiato. Tra l’altro i cartelli che avvisavano dei lavori erano stati posizionati solo all’inizio e alla fine del viale, quindi vedere gli avvisi non era così facile”.

Deciso a proseguire la propria “battaglia”, Riella ha scritto al comando della polizia municipale di Savona, ad Assoutenti e anche al prefetto. Le risposte ottenute dalle istituzioni non hanno fatto altro che ribadire la validità dei provvedimenti messi in atto nei suoi confronti: “Pur comprendendo sotto il profilo umano la particolare situazione evidenziata – hanno scritto nella loro risposta i vertici della municipale savonese – si fa presente che il contrassegno speciale per i veicoli a servizio dei disabili non attribuisce un potere assoluto di derogare ai divieti imposti dall’Ente proprietario della strada. Nella specifica circostanza il veicolo intralciava le operazioni di manutenzione del verde urbano e che il veicolo è stato rimosso al fine di salvaguardarlo da possibili danni che potevano essere provocato dalla caduta dei rami e dei residui degli interventi di potatura degli alberi. Inoltre, il conducente dell’auto rimossa afferma di non essersi accorto della presenza della segnaletica per la potatura di alberi. Inoltre, quando si parcheggia un veicolo sulla via pubblica non si viene ad avere un diritto sulla superficie occupata, in quanto la stessa è e rimane un bene di proprietà pubblica nella piena disponibilità dell’Ente proprietario, il quale esercita i poteri di gestione che gli spettano in base alla legge”.

Insomma, il Comune di Savona (attraverso la polizia municipale) gestisce le vie e i parcheggi che si trovano su di esse come meglio ritiene. Per questo motivo la prefettura ha ritenuto di non poter accogliere il ricorso di Riella e gli ha intimato di pagare al più presto la multa (passata nel frattempo da 41 a 57 euro e poi aumentata a 91.20 euro).

Ma secondo Silvano Riella è proprio la legge che dà “pieni poteri” alla polizia municipale a dare ragione alla sua posizione. “Sul sito della Consulta Handicap della Regione – fa notare il 55enne di Borghetto – è pubblicato una risposta del Direttore Generale del Ministero dei Trasporti in tema della rimozione di un veicolo al servizio di una persona disabile, titolare del contrassegno invalidi. In essa si legge chiaramente che

‘un veicolo al servizio di una persona disabile titolare del contrassegno invalidi posteggiato non correttamente, non può essere rimosso né bloccato ma solo sanzionato’.

Nei casi più estremi,

‘qualora detto veicolo costituisca realmente un grave intralcio al traffico (sia veicolare che pedonale) o situazione di reale pericolo, deve essere rimosso il più vicino possibile (in una posizione più sicura e che la persona disabile può raggiungere senza difficoltà) al luogo dove è stato impropriamente posteggiato, ma senza le sanzioni accessorie, cioè non deve essere imposto il pagamento della somma economica relativa all’intervento del carrattrezzi per lo spostamento del veicolo’.

Tra l’altro il ministero specifica che

‘questa norma si applica su tutte le strade carrabili, prescindendo se si tratti di una strada pubblica, aperta al pubblico o privata”.

In altri termini, fermo restando la validità della multa per sosta irregolare, secondo Riella gli agenti avrebbero dovuto solo spostare la sua macchina in un punto in cui non avrebbe dato fastidio e non portarla al deposito dei mezzi.

Una vicenda, quella vissuta da Silvano Riella, che nel caso ha comportato problemi relativamente gravi, ma che diversamente avrebbe creato molti più disagi: “Io ho solo una gamba di legno – spiega – Immaginiamo se ad essere rimossa fosse stata l’auto di un tetraplegico in carrozzina. Non so che fine avrebbe fatto quel giorno. Mi piacerebbe poter recuperare le somme che ho versato, ma più che altro vorrei che altre persone diversamente abili come me non venissero trattate in questo modo”.

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