L'opinione

Rifondazione: “Si investa sulle ferrovie, con un raddoppio del sistema già esistente”

"Le stazioni decentrate mettono in difficoltà i pendolari e disincentivano il turismo, una linea a monte costa di più di un raddoppio dell'attuale"

binari ferrovia
Foto d'archivio

Provincia. “La recente perturbazione atmosferica non ha solo portato grandi danni all’intera costa ligure, ma ha anche sottolineato nuovamente quanto sia delicato il sistema di trasporto regionale e quanto sia urgente il porre rimedio ad una problematica che trova le sue radici lontane nel tempo”. Lo affermano Marco Ravera, segretario regionale di Rifondazione Comunista, e Fabrizio Ferraro, segretario provinciale del partito.

“La recente tragedia del ponte Morandi a Genova ha messo in ginocchio il capoluogo ligure – ricordano – nonché l’intero ponente della regione, con le ovvie ripercussione sul traffico sia stradale, sempre che la Via Aurelia non subisca nuovamente interruzioni come avvenuto alcuni anni fa tra Arenzano e Vesima, sia autostradale. L’unica vera alternativa, al netto delle problematiche giornaliere, consiste nel sistema ferroviario da potenziare con delle efficaci politiche pubbliche”.

“Il ponente savonese da Finale Ligure ad Andora ha una linea che costeggia il mare e che in passato ha generato dei grandi disagi ai pendolari e al trasporto merci per la sua momentanea chiusura – scrivono – Ancora oggi ricordiamo, a distanza di oltre 4 anni, la famosa frana causata dalla speculazione edilizia tra Andora e San Lorenzo che bloccò per mesi l’intera comunicazione ferroviaria della provincia savonese. Da anni si parla di potenziamento del sistema, ma le ultime iniziative in tal senso hanno comportato la creazione di stazioni ben al di fuori dei centri abitativi, sprovvisti di adeguati mezzi pubblici di comunicazione, dove i pendolari vengono abbandonati a loro stessi. A ciò si aggiunge il progetto di raddoppio della linea a monte, e non nelle sedi già esistenti”.

“In un momento di forte discussione sugli investimenti pubblici per le infrastrutture, a volte anche inutili come l’Alta velocità Torino-Lione, pensiamo che, al netto del momentaneo stop con taglio dei fondi effettuato dal Governo, sia di grande importanza che le risorse pubbliche vengano investite per mettere in sicurezza il sistema già esistente e per incrementarlo, a patto che tale potenziamento venga fatto per garantire un ulteriore servizio ai cittadini evitando di abbandonarli in stazioni decentrate che tanto mettono in difficoltà i pendolari quanto disincentivano il turismo e spendendo meno rispetto a percorsi più impervi” concludono.

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