Vertenza

Piaggio, convocato il vertice al Ministero dello Sviluppo Economico: sarà il 13 novembre

Il Mise accoglie la richiesta di incontro giunta da sindacati e istituzioni locali

sciopero piaggio

Villanova d’Albenga. E’ finalmente arrivata la convocazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare la difficile situazione di Piaggio Aero Industries. Il vertice al Mise si terrà il 13 novembre alle ore 15.

L’incontro era stato richiesto a gran voce sia dai sindacati che dai rappresentanti delle istituzioni locali, al termine di uno sciopero con corteo lo scorso 29 ottobre. “Tutti i sindaci della nostra provincia si mobilitino a fianco delle lavoratrici, dei lavoratori e del sindacato savonese – era stato l’appello due giorni fa di Andrea Pasa, segretario generale della Cgil Savona – Lo facciano e lo facciano nelle prossime ore. Non può e non deve esser un problema solo di chi ci lavora e di chi li rappresenta: è necessaria una ‘protesta’ generale che metta insieme il mondo del lavoro, le istituzioni tutte e il territorio. Senza industria questa provincia è destinata a morire”.

“Ci aspettiamo che il governo confermi il finanziamento dei 766 milioni per il programma Piaggio – spiega Alessandro Vella, segretario generale di Fim Cisl Liguria – Si è parlato anche di un possibile ‘ingresso’ di Leonardo; se questa è una soluzione che garantisce la piena occupazione dei 1200 lavoratori e lo sviluppo dell’azienda siamo disposti a valutarne gli effetti. Ad oggi avere la data dell’incontro comunque non ci solleva dalla preoccupazione”.

“Piaggio è una delle ‘fabbriche’ più importanti, e insieme a Bombardier rappresentano parte della spina dorsale economica e sociale per l’intera Provincia di Savona – spiegava Pasa – In Piaggio lavorano persone che vivono e vorrebbero continuare a farlo in moltissimi comuni del territorio, da ponente a levante, dalla Valbormida al centro di Savona, da Genova a Imperia. Non c’è più tempo! Abbiate un sussulto. Unitevi alle lavoratrici e ai lavoratori! Almeno proviamoci e proviamoci tutti insieme. Se perdiamo questo pezzo di industria non solo perdiamo 1200 posti di lavoro ma togliamo il futuro a centinaia di giovani”.

“Questa vertenza non può e non deve essere ‘motivo politico’ di scontro o rivalsa tra l’attuale Governo e il precedente o tra questo e quel parlamentare – è però l’avvertimento – Se si perde, perdiamo tutti: la politica, il territorio, le organizzazioni sindacali ma soprattutto le lavoratrici e i lavoratori. Il territorio non merita e non sopporterebbe un’ulteriore ‘sconfitta’ industriale di questa portata”.

Sulla difficile situazione dell’azienda aeronautica è intervenuto anche Bruno Spagnoletti, referente provinciale di Harambee: “Il rischio sempre più concreto di una nuova crisi industriale nella Piaggio airlines di Villanova d’Albenga e della Bombardier di Vado Ligure, non solo azzererebbe e declinerebbe in negativo le opportunità industriali e occupazionali che potrebbero essere offerte dal programma ‘Savona Area di Crisi Complessa’, ma determinerebbe una implosione delle filiere strategiche industriali ancora in essere nel savonese, un inaccettabile crollo della occupazione del lavoro dipendente stabile e dei lavoratori del ciclo degli appalti e una gravissima contrazione del valore aggiunto dell’industria che già viaggia su valori inferiori al Nordovest, a Genova e La Spezia. Una siffatta linea di deindustrializzazione non può e non deve passare: serve una risposta corale, alta e unitaria delle Istituzioni (Sindaci, Provincia, Regione), delle Associazioni, delle Organizzazioni di rappresentanza del lavoro e delle imprese per costringere il Governo e il Mise a decidere e sciogliere i nodi che attengono alle due industrie savonesi”.

“Chiedo al nuovo Presidente della Provincia di Savona di farsi carico – come primo atto istituzionale – della urgente convocazione degli Stati Generali delle Istituzioni savonesi, della Regione e delle Forze sociali e imprenditoriali per mettere a punto un programma convergente di iniziative politiche volto a sostenere la vertenza in atto dei lavoratori” conclude Spagnoletti.

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