Incontro

Andora, “Vaccini, una corretta informazione fra falsi timori e evidenze scientifiche”: convegno a Palazzo Tagliaferro 

L’incontro è promosso dalla Fondazione Sacra Famiglia di Andora, Loano e Pietra Ligure

Andora - Palazzo Tagliaferro

Andora. “Vaccini, una corretta informazione fra falsi timori e evidenze scientifiche”. È questo il titolo dell’incontro a ingresso gratuito, promosso dalla Fondazione Sacra Famiglia di Andora, Loano e Pietra Ligure, che si svolgerà domani, mercoledì 14 novembre, alle 17, a Palazzo Tagliaferro.

“Un incontro su un tema scottante che riguarda soprattutto i genitori di figli in età scolare, ma non solo, perché tutti ormai si interrogano sull’opportunità di effettuare i richiami delle vaccinazioni o le somministrazioni legate all’influenza e alla polmonite, indicate per le persone più anziane e fragili”, hanno spiegato gli organizzatori.

“Vuole essere un servizio offerto al territorio dove vivono anche i nostri operatori, i volontari e le loro famiglie, tutti spinti a ragionare sul tema vaccinazioni. Inoltre, Fondazione Sacra Famiglia gestisce delle strutture riabilitative e quindi dei luoghi dove convivono molte persone, di cui una quota fragili, e per questo ci si impone una riflessione per fornire le migliori risposte possibili” – ha aggiunto Albino Accame, direttore delle sedi liguri della Fondazione.

L’appuntamento pubblico sarà aperto dai saluti istituzionali di Maria Teresa Nasi, assessore alla cultura e alle politiche giovanili del Comune di Andora, dal consigliere delegato all’Iscrizione Daniele Martino. Interverrà anche Sabrina Poggio, dirigente scolastico del Comprensovo Andora Laigueglia a cui seguirà una relazione di Fabrizio Pregliasco, da anni collaboratore della Fondazione, virologo e docente presso l’Università degli Studi di Milano.

“Molti soggetti si sono espressi negli ultimi anni rispetto all’obbligatorietà o meno delle vaccinazioni, soprattutto per i bambini. Non tutti sono competenti nell’esprimere giudizi e a volte le persone sono guidate da paure personali o da racconti di casi specifici. Pur non nascondendo la presenza di eventi avversi, occorre evidenziare tutti gli aspetti positivi e dimostrabili a livello scientifico internazionale, di riduzione di alcune patologie grazie alla pratica vaccinale”, ha dichiara Pregliasco.

“Inoltre, la vaccinazione è un atto di solidarietà perché se ognuno si vaccina, si crea la cosiddetta ‘immunità di gregge’, ossia la protezione della comunità in cui si vive. Spesso si tende a non notare i benefici della vaccinazione perché sono silenziosi in quanto evitano malattie, e proprio per questo hanno fatto allontanare nel tempo la conoscenza e il ricordo delle conseguenze di patologie una volta temute, come la poliomielite o il morbillo”, ha concluso.

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