Savona. “Volevo partecipare alle operazioni di spegnimento”. Così si è giustificato il 35enne bagnino di Spotorno denunciato a piede libero dai carabinieri per aver appiccato un incendio lo scorso 20 settembre in via dei Pini.
L’uomo è stato identificato grazie ad alcune telecamere di sorveglianza sull’Aurelia (che lo hanno immortalato mentre andava e veniva in scooter dal luogo del rogo) e soprattutto ad una che riprendeva esattamente il luogo dell’incendio e che quindi ha registrato tutta l’operazione di accensione da parte del 35enne (che indossava addirittura il giubbotto con la scritta “Salvataggio”).
Si tratta dunque di un episodio non collegato a quelli dei giorni immediatamente precedenti (il 13 settembre in Regione Groppino a Noli, il 17 nella Pineta di Spotorno e il 19 un località Ganduglia di Noli), tutti attribuiti al 57enne Sergio Merialdo (arrestato il 22 settembre). A insospettire i carabinieri alcune differenze nell’innesco e nel modus operandi. Mentre Merialdo appiccava gli incendi nel tardo pomeriggio, molto più all’interno dei boschi e in zone da cui poteva raggiungere facilmente la propria abitazione a piedi, il rogo del 20 settembre era stato appiccato all’ora di pranzo e molto più vicino alla strada. Differenze che da subito hanno fatto pensare ai militari che il responsabile di quell’ultimo rogo fosse qualcun altro.
Le indagini dei giorni successivi, con un’intensa attività formativa e una capillare ricerca di immagini di videosorveglianza, sia pubbliche che private, ha permesso di attribuire un nome al bagnino delle immagini. “Va dato merito al Comune di Spotorno per la bontà del loro impianto di videosorveglianza – ha commentato il maggiore Dario Ragusa, comandante della compagnia carabinieri di Savona – spesso ci troviamo davanti a immagini sgranate o confuse, mentre in questo caso la qualità delle immagini è stata fondamentale per una rapida soluzione del caso”.