Lettera al direttore

Storia

Lapide per le Camicie Nere, Marabello: “Sacrificarono la loro vita per un ideale, giusto onorarli”

Edda Negri Mussolini Fabrizio Marabello

A proposito dell’inutile e sterile polemica riguardante il caso della lapide dedicata alle Camice Nere, cadute durante il periodo della seconda guerra mondiale, eretta all’interno del cimitero di Zinola a Savona è opportuno fare alcune doverose precisazioni.

Il termine “Camicia Nera” è spesso usato come generico sinonimo di “Fascista”. In realtà le Camice Nere furono sì emanazione del Regime ma, soprattutto sotto il profilo strettamente militare, rappresentarono una realtà più complessa di quanto venga generalmente tramandato.

Dal 1935 al 1945 le Camice Nere furono un glorioso corpo militare. L’origine delle Camice Nere risale ai mesi immediatamente successivi alla prima guerra mondiale: erano le “Squadre d’Azione” volute da Benito Mussolini, un’organizzazione para militare che aveva le sue radici negli “Arditi”, le unità d’assalto italiane della Grande Guerra e, nelle denominazioni, nelle legioni dell’antica Roma.

Perché si chiamavano Camice Nere? Nel 1918 durante la prima guerra mondiale gli Arditi utilizzavano la camicia di colore nero per non essere avvistati dal nemico con il riflesso della luna. La creazione dei “Fasci di Combattimento” nel 1919 diede una base politica al movimento che sarebbe diventato il Partito Nazionale Fascista. Il 1° Febbraio del 1923 la creazione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (una specie di esercito territoriale sulla base delle vecchie Squadre d’Azione Fasciste) sancì l’entrata delle Camice Nere nell’apparato statale, aprendo così la strada al successivo sviluppo ed inquadramento come forza combattente nelle fila del Regio Esercito.

Il primo Comandante Generale fu Italo Balbo, quadrumviro della Marcia su Roma e futuro “Maresciallo dell’Aria”. Con Regio Decreto del 4 Aprile 1924 la M.V.S.N. entrò a far parte delle Forze Armate dello Stato, per cui le Camice Nere prestavano giuramento al Re e non al Partito Fascista, e fu così che la Milizia divenne la quarta Forza Armata italiana. Pertanto, è opportuno sottolineare che, contrariamente a quanto spesso si è sostenuto, non fu Milizia di partito ma dello Stato, come si vide all’indomani del 25 Luglio 1943, quando i militi sostituirono i Fasci sulle fiamme con le stellette.

Le Camice Nere avranno il battesimo del fuoco in Eritrea ed in Etiopia, e quindi nella guerra di Spagna. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale la loro evoluzione seguirà il destino del loro creatore Mussolini, fino alla definitiva sconfitta.

Che piaccia o no, le Camice Nere furono Combattenti Italiani che sacrificarono la loro vita per un ideale e per questo motivo è giusto che vengano onorati e ricordati come tutti gli altri Caduti in guerra…perché questa è la Storia.

[Nella foto Fabrizio Marabello con Edda Negri Mussolini, figlia di Anna Maria, ultimogenita di Benito Mussolini]

Fabrizio Marabello
Membro “Amici della Fondazione Giorgio Almirante”
Presidente Associazione culturale “Ventennio”

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