Per un pensiero altro

La calunnia è un venticello…

Per un Pensiero "Altro" è la rubrica filosofica di IVG: ogni mercoledì, partendo da frasi e citazioni, tracce per "itinerari alternativi"

Per un Pensiero Altro

Perchè non provare a consentirsi un “altro” punto di vista?
Senza nessuna pretesa di sistematicità, ma con la massima onestà intellettuale, il curatore, che da sempre ricerca la libertà di pensiero, ogni settimana propone al lettore, partendo da frasi di autori e filosofi, “tracce per itinerari alternativi”. Per quanto sia possibile a chiunque, in quanto figlio del proprio pensiero.

“Tanto più grande è un uomo, tanto più si espone ad essere ferito da tutti: la tranquillità è solo per i mediocri, la cui testa sparisce nella folla” afferma con amara consapevolezza Louis-Ferdinand Céline. Difficile dargli torto, ma proviamo a capire come si arriva a un così malinconico comportamento.

Una delle parole più abusate e fraintese, più o meno consapevolmente, è sicuramente il verbo educare. Tecnicamente significa condurre fuori, figura che si riferisce all’azione del pedagogo che recita il ruolo positivo di chi aiuta qualcuno, solitamente più giovane, a condurre fuori da sé la sua essenza più profonda. In questa operazione l’educatore ha il compito di non condizionare, o almeno non eccessivamente, il discepolo così da potergli consentire di esprimere le sue potenzialità innate più profonde. Per dirla tutta, esistono orientamenti decisamente antitetici, che sostengono sia indispensabile condizionare adeguatamente il neofita al fine di prepararlo alla vita in società, forse partendo dal presupposto che la società in cui lo si va ad inserire sia la migliore delle società possibili, affermazione dal vago sapore ottimistico leibniziano.

Ma questo tipo di educazione è decisamente omologante, castrante, sicuramente liberticida, parte dal presupposto che l’individuo si debba adeguare alla società che lo accoglie e che lo rende un animale sociale nel senso più alto dell’accezione, insomma, un uomo conforme. Ma “Il conformismo è la scimmia dell’armonia” come sentenzia il grande pensatore americano Emerson, il ben educato, armoniosamente inserito nella mistificante società di oggi, deve imparare a mentire educatamente, arricchirsi ad ogni costo ma educatamente, celebrare il proprio egoismo educatamente, manifestare con umiltà e modestia la propria educata generosità, insomma, non deve rischiare di divenire l’idiota di Dostoevskij.

Una delle più alte forme di buona educazione, cioè di capacità alla civile convivenza, è uno degli insegnamenti che i genitori si sentono in dovere di comunicare ai propri figli al fine di aiutarli nel difficile percorso della vita: l’importamte è sopravvivere, non annegare ma galleggiare sul fiume della vita e non ostacolarne la corrente, piuttosto lasciarsi condurre serenamente! Già, ma tutti sanno cosa notoriamente galleggia: il sughero, tenteranno i più accorti ma anch’essi consapevoli che in questa allegoria il fiume della vita rischia di divenire un immenso fiume di… altro. Ed è a questo punto che, educatamente, si evita di far notare l’inequivoco odore che si solleva dal proprio vicino di galleggiamento, bon ton che viene cortesemente ricambiato con la stessa moneta dai compagni di viaggio, anzi, col tempo si affina la propria educazione e, con intelligente comprensione, si battezza la puzza con l’elegante e antropologica definizione di “odore corporale”.

L’operazione funziona perfettamente e con gran pace di tutti i partecipanti fino a che qualcuno decide di sollevarsi dal fiume e dire: io no! Qualcuno che capisce che il re è nudo e che l’odore corporale è una ignobile puzza. Ebbene, con compatta e democratica buona educazione, il popolo del fiume avvertirà il profumo dell’intruso con il conseguente effetto di doverlo distinguere rivelatore della propria puzza, a questo punto la più ovvia reazione sarà lanciare parte di sè addosso all’incauto sovversivo così che il suo odore peggiori sensibilmente, il malcapitato coprofobo diverrà oggetto di una alta manifestazione di questo tipo di ben educato comportamento, un lancio anonimo e surrettizio, quello che convenzionalemente si definisce calunnia, ma omogenea, fondata e giustificata: già, come si permette di creare tanto imbarazzo, come ci liberiamo ora dalla consapevolezza di tanto cattivo odore, meno male che la calunnia è un venticello…

Per un Pensiero Altro è la rubrica filosofica di IVG, a cura di Ferruccio Masci, in uscita ogni mercoledì: clicca qui per leggere tutti gli articoli

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.