Loano. Un’occasione importante per riflettere su un tema: quello della violenza contro le donne, tra i più pervasivi e inquietanti della nostra società. I Lions di Loano hanno avuto modo di apprezzare l’importante afflusso di pubblico al residence Loano 2 Village, che ha reso speciale la serata di beneficenza contro la volenza sulle donne.
Oltre cento donne ogni anno vengono uccise da uomini, quasi sempre gli stessi, che sostengono di amarle. A questi femminicidi, però, si aggiungono violenze quotidiane, fisiche e psicologiche, che spesso sfuggono ai dati ma che, se non fermate in tempo, rischiano di fare altre vittime: sono infatti migliaia le donne molestate, perseguitate, aggredite, picchiate, sfregiate. Tante, troppe. Spesso, come dimostrano i fatti di cronaca quasi quotidianamente riportati da giornali e televisioni, tra le vittime ci sono ragazze giovani o giovanissime, abusate fisicamente e psicologicamente da fidanzati, compagni di scuola, presunti amici.
Un problema che, complice anche la risonanza mediatica che questi episodi oggi hanno, sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza. Ma come è possibile arginare il fenomeno? Cosa possono fare le donne in prima persona per mettere fine alla violenza? Perché nella maggior parte dei casi le donne stesse fanno così fatica a riconoscere di essere delle vittime? Che meccanismi psicologici si innescano nei confronti dei loro “carnefici”?
A queste e molte altre domande è stata data risposta durante l’incontro con relatori di eccezione che, con spiccato senso filantropico e in forma totalmente gratuita, hanno fornito informazioni dettagliate e dati aggiornati, che sono rimasti nella memoria dei presenti, anche grazie ai cortometraggi proiettati a seguito di ciascun intervento.
Ecco i relatori del confronto pubblico: l’avvocato Eva Rocca, presidente dall’associazione Penelope Liguria Onlus, per l’aspetto legale, psicologico e pratico; Barbara D’Alessandro, esperta in programmazione neurolinguistica, istruttrice KMP Mental Coach e di Wilding (autodifesa mentale e psicologica), prima donna certificata in Italia, ha posto l’attenzione sulla prossemica, sul linguaggio del corpo e dello sguardo, fornendo importanti indicazioni su come riconoscere una persona aggressiva e le strategie da mettere in atto; Davide Carosa, infermiere presso il Ser.T ASL2 Savonese, istruttore KMP di Autodifesa, fondatore e attuale presidente della A.S.D. Krav Maga Parabellum (associazione sportiva loanese) che ha affascinato con l’informazione e la sensibilizzazione dedicandosi anche a fornire importanti indicazioni su come potersi difendere.
La serata si è conclusa con l’intervento del presidente Vincenzo Salvini: “Quando si parla di violenza non è mai semplice, perché si parla di sofferenza e di paura, di vite prigioniere di situazioni difficili e complesse. Da qui nasce il desiderio di noi Lions di creare occasioni di confronto, un impegno che insieme a tutte le persone sensibili alla tematica, stiamo portando avanti da tempo e che mira a fare di più, ad andare oltre quello che riteniamo essere un dovere sociale”.
“Ci auguriamo che queste occasioni di incontro possano aiutare a trovare il coraggio di uscire da queste terribili situazioni”.