Stile savonese

Gli anni di Max Pezzali, aspettando Ottobre De André

"Stile Savonese" è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia

Stile Savonese

“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia. Ogni settimana una passeggiata tra le vetrine dei negozi della nostra provincia, a caccia di novità: un “viaggio” tra le tendenze savonesi a livello di moda, bellezza o arredamento, ma anche tra proposte come gite, corsi o spettacoli a teatro.

Ormai ci siamo. Tra qualche ora al Teatro Ambra di Albenga si alzerà il sipario su una nuova edizione di “Ottobre De Andrè”, manifestazione ideata e organizzata dai Fieui di Caruggi, con la collaborazione del Comune di Albenga.

Il ricavato di Ottobre De Andrè, che si sviluppa in quattro appuntamenti, è a completo sostegno della Comunità di Don Gallo di Genova.
L’edizione 2018 di ottobre De Andrè si aprirà oggi con i Trilli, che ci porteranno un po’ della loro genovesità, Napo e la band con una suggestiva interpretazione dei brani di Fabrizio De Andrè, e gli attesissimi MAX PEZZALI e RON.

Gli ospiti non sono mai scelti a caso. Gino Rapa, portavoce dei Fieui di Caruggi, ci tiene a precisare che scelgono “la persona” e mai il personaggio.
Gino è sempre molto preciso, meticoloso. Ha a cuore che tutto vada bene, che gli ospiti siano a proprio agio, che il pubblico si diverta e che si raccolgano tanti soldini per la Comunità Don Gallo di Genova.
Sotto data l’ansia sale, ma una volta che si parte, è fatta.
Gino e i Fieui si danno un gran da fare. Li vedi, così operosi, ognuno con un ruolo e un compito ben preciso. E se giri per Albenga, li vedi dappertutto.
Sono grandi, ma son proprio fieui, perché lo vedi che si divertono.

Non ho mai visto dal vivo né Max Pezzali né Ron, benchè mi piacciano entrambi.
Se penso a Max Pezzali, sebbene abbia composto e cantato parecchie belle canzoni, quella a cui lo lego sarà per sempre “Gli anni”.
Perché “quegli anni” erano anche i miei e li ricordo bene.
Ho accettato il tempo che scorre con passività, non mi ci sono mai soffermata più di tanto. Il tempo passa, punto. Non ci sono alternative. Eppure, ogni volta che ascolto quella canzone mi viene nostalgia di quegli anni in cui ero figlia e avevo il mondo e la vita davanti. Potevo scegliere.
Il tempo sembrava non passare mai. Ero sempre piccola, sempre. E questo mi dispiaceva, quasi.
Ero spensierata, anche se erano anni duri. Non è vero che era più facile. Ci sembra più facile perché per noi è passato e viviamo il tempo dei nostri giovani di oggi con un’altra testa, come è sempre stato.
Eravamo giovani quando il mondo era completamente diverso.

Erano anni duri anche quelli. Diversi, sicuramente. Non c’era internet, smartphone, cyberbullismo, ma le piaghe c’erano comunque, con altri nomi e altri strumenti. Anche allora dovevi stare attento, eccome!
Ci entusiasmavamo per Happy Days, Mork e Mindy, Spazio 1999.
Quando ero piccola pensavo al 1999 come un’era veramente nuova e rivoluzionaria.
In effetti in quegli anni è arrivato internet, che ha cambiamo davvero il mondo, ma quando ero piccola la nuova era non me la immaginavo in un pc o in uno smartphone.
Il cambiamento non lo immaginavo chiuso in una scatoletta. Avevo un’idea più romanzata del futuro.

Gli anni della gioventù, che belli! Quando, se ingrassavo di un chilo, lo perdevo facendo due giorni di dieta, quando avevo tempo e decidevo come impiegarlo. E a volte semplicemente sceglievo di non fare nulla.
Era una possibilità: di pensare, di immaginare, di delineare qualcosa.
Poi ho scoperto che era una cosa positiva. “La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto.” (Cit. A. Einstein)
Ogni tanto guardo le foto della gioventù: che belle quelle facciotte tonde, senza rughe.
Eravamo tutti magri.
Andavamo in giro in motorino. Io avevo un Ciao azzurro metallizzato … eh sì, qualche volta eravamo in due…
Il domani era lontanissimo, sembrava non arrivare mai.

Poi un giorno quel “domani” è arrivato e “Gli anni del qualsiasi cosa fai, gli anni del tranquillo siam qui noi” sono passata dal sentirmelo dire a dirlo e pensarlo io.
E da quel momento ascolto quella canzone con un po’ di nostalgia, perché dai … essere giovani è bello.
E noi che siamo stati giovani negli anni novanta … per noi quel mondo era più bello semplicemente perché eravamo spensierati e pieni di stelline negli occhi.
Oggi ascolterò Max Pezzali dal vivo che canterà De Andrè. Non vedo l’ora. (Sei) Un mito.

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