Provincia. “Anche loro colpiti dalla crisi del volontariato del terzo settore, gli stanchi volontari della Protezione Animali savonese debbono continuare, in questi giorni, a soccorrere poveri animali ‘da caccia’ assurdamente liberati dagli Ambiti di Caccia per divenire facili bersagli degli ‘sportivi’ cacciatori”. Lo fa sapere l’Enpa savonese.
“Soltanto ieri – raccontano gli animalisti – ne sono stati raccolti tre in zone abitate dove si erano recati per cercare cibo ed acqua: uno ad Albenga, uno a Calvisio, nel giardino della scuola materna ed un terzo, appena investito da un’auto in corso Ricci a Savona, recuperato da una mano pietosa e consegnato alla sede dell’Enpa, dove è morto poco dopo malgrado le cure”. Altri soggetti in difficoltà sono stati segnalati in questi giorni a Varazze, Celle Ligure, Albisola, Finale Ligure, Alassio, Zuccarello, Cairo e Mallare.
“Sono migliaia i fagiani, le starne e le pernici rosse d’allevamento, acquistati ogni anno e liberati dagli Ambiti di Caccia poco prima dell’inizio della stagione venatoria – spiegano dall’Enpa – soggetti cresciuti in fretta in voliera, abituati alla presenza dell’uomo che li alimenta nelle mangiatoie, completamente ignari dell’ambiente naturale e delle sue leggi in cui vive la specie selvatica, immessi invece in un territorio che non conoscono ed incapaci di trovarvi il cibo e l’acqua necessari alla sopravvivenza. Molti di essi vengono facilmente cacciati ed uccisi da volpi e cani o muoiono di fame e sete dopo pochi giorni dalla liberazione. Eppure tra settembre ed ottobre l’Ambito di caccia di Savona ne ha liberato, e continuerà fino a fine mese, ben 2.500”.