Lettera al direttore

Riflessione

Transito di carichi eccezionali sul ponte Morandi

Il pensiero del presidente del Comitato Casella Albamare

Egregio Dott. Cozzi,

ho viaggiato quotidianamente tra Quiliano e Genova per anni, ed ho “recepito” in prima persona quanto i camion in coda inducessero vibrazioni nel loro movimento alternato di partenze da fermo, frenate, e così via tipiche del movimento in coda.

Ho sentito tra le tante notizie che il ponte Morandi era stato progettato per un carico statico di 5t / mq.
Essendo un autoarticolato di lunghezza massima 16,50 metri per 2,55 di larghezza massima la sua impronta a terra è di 42 mq.
Pertanto un autoarticolato da 44 t ha un carico per mq di 1,05 t/mq circa.

Esistono però trasporti con carichi “eccezionali” tipo i trasporti di coils che raggiungono 150 t.
E quindi il carico per mq è di 150 / 42 = 3,57 t/mq circa.

Questo carico si avvicina moltissimo al carico statico di progetto del Morandi che era di 5 t/mq.

Va da sè che un carico statico è molto diverso da un carico dinamico e da un carico che induce ulteriori vibrazioni quali un camion in coda.

Mi sono permesso di inoltrarle queste mie considerazioni perché ILVA produce coils, spesso i coils trasportati sono completamente coperti da teloni, è difficile capire il carico del camion ed il peso in transito, e perché transiti di questo tipo avrebbero dovuto essere vietati sul ponte Morandi.

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