Scontro

Sfollati di ponte Morandi, è scontro tra il ministro Di Maio e il governatore Toti

Di Maio: "Gli sfollati di Genova hanno ragione, non si può lasciare la gente in balia delle elemosine di Autostrade". Toti: "Meno polemiche e più fatti"

La protesta di "Quelli del ponte Morandi"

Regione. E’ scontro tra il vice premier del M5S Luigi Di Maio ed il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti.

Commentando la protesta degli “sfollati del ponte Morandi” andata in scena questa mattina a margine del consiglio regionale e consiglio comunale di Genova congiunto, il ministro ha scritto sul proprio profilo Facebook: “Gli sfollati di Genova hanno perfettamente ragione, non si può lasciare la gente in balia delle elemosine di Autostrade. Noi stiamo mettendo appunto un Decreto Urgenze che oltre a tante persone abbandonate in Italia come i terremotati di Ischia, i terremotati del Centro Italia, affronterà anche il tema di Genova e soprattutto di coloro che sono sfollati e hanno diritto ad una casa. Quindi è questione di settimane ma forse anche di giorni e metteremo fuori questo decreto”.

Una dichiarazione che non è andata giù al presidente Toti: “Caro Di Maio, ma a Genova ci sei pure venuto, come fai a dire queste cose? Le famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro case stanno tutte avendo un alloggio pubblico. E a tempo di record, grazie a Comune e Regione. I soldi che ricevono sono quelli decisi dal Governo, quindi da Di Maio stesso. Se pensa che siano pochi… lì aumenti subito, noi siamo più che d’accordo”.

“Comunque, mentre lei esternava alla stampa – prosegue Toti – il sindaco ed io eravamo riuniti con gli sfollati, per chiarire tutti i dubbi e le comprensibili apprensioni. Per aiutare Genova servono meno polemiche e più fatti concreti. Noi aspettiamo le leggi che ci consentano di aprire e accelerare cantieri, risarcire cittadini e imprese, e ricostruire il ponte”.

Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia eletta nel Nord-ovest e vicepresidente del Gruppo Ppe, rincara: “Luigi Di Maio parla degli sfollati di Genova come se non fosse lui il vicepremier e l’azionista di maggioranza del governo. La smetta con gli annunci e le strumentalizzazioni da campagna elettorale permanente e agisca, prendendo esempio dai nostri amministratori Giovanni Toti e Marco Bucci, che si impegnano concretamente per dare risposte ai cittadini (infatti hanno già trovato decine di alloggi per sistemare gli sfollati), e mettendoli in condizioni di lavorare al meglio”.

Lilli Lauro dopo la votazione dell’ordine del giorno, nel corso della seduta congiunta del consiglio regionale della Liguria e del consiglio comunale di Genova per il crollo del ponte Morandi: “La Gronda non deve rimanere una chimera per la nostra città. I ministri Di Maio e Toninelli sanno benissimo che Genova ha bisogno di infrastrutture e mobilità. Vogliono revocare la concessione alla Società Autostrade? Bene, vengano a spiegare agli abitanti che Genova è condannata all’isolamento. Vengano a spiegare ai cittadini che il Porto, uno dei più importanti del Mediterraneo, dovrà contrarre le sue attività a causa di una viabilità che rischia di scivolare nel caos. Società Autostrade deve costruire la Gronda, un’opera da circa 4 miliardi di euro per raddoppiare l’A10 a monte del Ponte Morandi. Nell’ordine del giorno votato oggi all’unanimità in seduta congiunta dei consigli comunale e regionale si legge ‘condivisa l’esigenza dell’avvio dell’iter di realizzazione delle nuove infrastrutture comprese quelle già analizzate nelle conferenze dei servizi e nelle procedure di via’. Inequivocabilmente questo passaggio significa: costruiamo l’infrastruttura chiamata Gronda di Ponente”.

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