Andora. Agg h 13:21 L’ordigno bellico, una mina antinave, è stato fatto brillare in tutta sicurezza a due miglia dalla costa andorese. Una volta completate le operazioni sarà revocata anche l’ordinanza di interdizione dello specchio acqueo.
– Sarà fatto brillare a due miglia dalla costa l’ordigno bellico avvistato da un apneista nello specchio acqueo antistante il Comune di Andora. Questa mattina, nel porto andorese, sono iniziate le operazioni che vedono impegnati i mezzi della Capitaneria di Porto e delle altre forze dell’ordine. L’ordigno bellico è una mina ormeggiata, modello P5 antinave.
L’ordigno ha una sorta di ancora, infatti questo genere di mine venivano utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale soprattutto a scopo difensivo, in particolare per “recintare” i porti.
La mina antinave era infossata nella sabbia a circa 30 metri da riva, quindi è probabile che sia stata portata dalla corrente fino ad Andora: tra le ipotesi, non si esclude che possa arrivare dal porto di Savona dove era già sta ritrovata una sorta di zattera colpita da aerei tedeschi e affondata nell’area di ancoraggio navi.
Al momento stanno operando la guardia costiera di Loano, i palombari del gruppo operativo subacquei, integrati nel nucleo Sdai, e la sezione navale di Savona della Guardia di Finanza con compiti di sicurezza e mantenimento dell’ordine pubblico.
L’ordigno sarà ancorato ad un “pallone bianco”, chiamato in gergo “mozzarellone”, che servirà per sollevare la mina antinave dalla sabbia in fondo al mare e trasportarla a largo per farla brillare.
Per consentire le operazioni di brillamento è stata emanata un’ordinanza di interdizione delle specchio acqueo per creare una cornice di sicurezza funzionale all’isolamento dell’ordigno.
Ecco le operazioni di brillamento in porto ad Andora: