La quinta di copertina

Due libri per… chi ha bisogna di una storia leggera (ma non superficiale e banale) e chi ama le saghe familiari

"La quinta di copertina" è la rubrica per gli appassionati di lettura, ogni venerdì due libri consigliati da "La Compagnia dei Lettori"

Quinta Copertina 14 settembre 2018

La Compagnia dei Lettori è un gruppo nato allo scopo di leggere e parlare di libri condividendo emozioni e riflessioni scaturite da una passione comune. Si riunisce ogni primo martedì del mese alla Feltrinelli di Savona.

Chi desidera partecipare agli incontri, può scrivere a lacompagniadeilettori@gmail.com. In questa rubrica, ogni venerdì, verranno consigliati due libri ad altrettante “categorie” di lettori.

CONSIGLIATO A CHI HA BISOGNA DI UNA STORIA LEGGERA MA NON SUPERFICIALE E BANALE

TITOLO: Tra cielo e terra

AUTORE: Paula McLain (Paula McLain è nata a Fresno, in California. Nel 1996 riceve dall’Università del Michigan il premio MFA per la poesia. La sua prima raccolta poetica, Less of Her, viene pubblicata nel 1999. Nel 2003 appare il suo libro di memorie Like Family: Growing Up In Other People’s Houses e nel 2005 la sua seconda raccolta di poesie, Stumble Gorgeous. Attualmente insegna presso il New England College e la John Carroll University, e vive a Cleveland. Per Neri Pozza ha pubblicato Una moglie a Parigi (2011) e Tra cielo e terra (2015). )

EDITORE: Neri Pozza

ANNO: 2015

PAGINE: 383

PREZZO: 18.00 Euro

CITAZIONE: “Affronterò le perdite di quota e i vuoti d’aria che mettono sottosopra lo stomaco, perché non si può deviare la rotta dalle cose che ci spaventano”

TRAMA: Nel 1904, i Clutterbuck lasciano l’Inghilterra e, navigando per settemila miglia fino al porto di Mombasa, raggiungono Nairobi, e da lì la “terra imperiale” che Charles Clutterbuck ha comprato a buon prezzo. La terra si riduce a seicento ettari di macchia incolta e a tre capanne esposte alle intemperie. Data la vicinanza all’equatore, non esiste il crepuscolo. Il giorno diventa notte nel giro di pochi minuti. In lontananza si sentono gli elefanti farsi strada nella boscaglia. I serpenti vibrano nelle tane. Due anni dopo, quando la macchia incolta ha quasi le sembianze di una fattoria di allevamento di cavalli, Clara, la moglie di Charles, compra un biglietto di ritorno per l’Inghilterra per sé e per Dickie, il figlio maggiore di cagionevole salute. L’Africa è troppo dura per lei, dice. Alla stazione di Nairobi bacia la piccola Beryl, rimasta sola col padre, e la esorta a essere forte. Beryl cresce libera nell’Africa indomita e selvaggia. A volte, quando è buio pesto, sguscia da una finestra aperta per raggiungere il suo amico Kibii, un ragazzino kipsigi. Intorno a un falò basso e scoppiettante ascolta i racconti della tribù e sogna di diventare anche lei un giovane guerriero. Un giorno, a casa degli Elkington, una magnifica dimora che dà su chilometri e chilometri di boscaglia africana, Paddy, il leone che scorrazza libero per casa, l’azzanna a una coscia, subito sopra il ginocchio, e poi molla la presa, come se gli fosse chiaro che non è “destinata a lui”.

OPINIONE: Beryl ostinata e caparbia non solo diventerà la prima allenatrice di cavalli certificata vincendo numerose gare, con cavalli allevati da lei stessa, ma sarà anche la prima donna a volare e facendo una traversata degna di questo nome. Il tutto si svolge in una società dove l’attività che le donne potevano svolgere erano limitate e, alle volte, tra famiglia e lavoro, se si voleva fare entrambe, si pagava un prezzo veramente alto. I paesaggi e i personaggi sono descritti magistralmente e minuziosamente. La trama scorre senza intoppi o rallentamenti, un libro rincuorante che rinforza l’animo.

—————

CONSIGLIATO A CHI AMA LE SAGHE FAMILIARI

TITOLO: La famiglia Aubrey

AUTORE: Rebecca West (pseudonimo di  Cicely Isabel Fairfield (Londra, 21 dicembre 1892 – Woking, 15 marzo 1983) è stata una scrittrice britannica, di origini scozzesi e irlandesi, molto conosciuta grazie ai suoi romanzi, ai suoi articoli di giornalismo, ai suoi interventi di critica letteraria e per i suoi romanzi di viaggio. Fu una delle più importanti figure intellettuali del ventesimo secolo, impegnata nelle cause femministe (scelse il suo pseudonimo in omaggio all’eroina femminista di un’opera di Ibsen) e nella difesa dei principi liberali.)

EDITORE: Fazi

ANNO: 2008

PAGINE: 570 pag.

PREZZO: 18.00 Euro

CITAZIONE: “Cordelia avrebbe potuto rappresentare un problema. Tutti gli insegnanti la amavano, e questo era di cattivo auspicio. Non che Mary e io non amassimo la scuola, ma sapevamo che era il contrario del mondo esterno. Era l’errore più grande degli adulti, poiché immaginavano di preparare i bambini alla vita chiudendoli in un luogo dove tutto avveniva in maniera differente rispetto a qualsiasi altro luogo.”

TRAMA: Gli Aubrey sono una famiglia fuori dal comune, nella Londra di fine Ottocento. Le preoccupazioni finanziarie sono all’ordine del giorno e a scuola i bambini sono sempre i più trasandati; d’altronde, anche la madre Clare, talentuosa pianista, non è mai ordinata e ben vestita come le altre mamme, e il padre Piers, quando non sta scrivendo in maniera febbrile nel suo studio, è impegnato a giocarsi il mobilio all’insaputa di tutti. Eppure, in quelle stanze aleggia un grande spirito, una strana allegria, l’umorismo costante di una famiglia unita, di persone capaci di trasformare il lavaggio dei capelli in un rito festoso e di trascorrere «un Natale particolarmente splendido, anche se noi eravamo particolarmente poveri». È una casa quasi tutta di donne, quella degli Aubrey: la figlia maggiore, Cordelia, tragicamente priva di talento quanto colma di velleità, le due gemelle Mary e Rose, due piccoli prodigi del piano, dotate di uno sguardo sagace più maturo della loro età, e il più giovane, Richard Quin, unico maschio coccolatissimo, che ancora non si sa «quale strumento sarà». E poi c’è l’amatissima cugina Rosamund, che in casa Aubrey trova rifugio. Tra musica, politica, sogni realizzati e sogni infranti, in questo primo volume della trilogia degli Aubrey, nell’arco di un decennio ognuno dei figli inizierà a intraprendere la propria strada, e così faranno, a modo loro, anche i genitori.

OPINIONE: L’intera storia è raccontata in prima persona da Rose, la sorella minore. Si evince che, ormai adulta, lei ricordi tutte le vicende familiari in un lungo flashback. Ogni evento girano attorno a ragionamenti sulla politica, la natura umana e la musica, in una fluido intreccio. Dopo un primo momento di difficoltà la narrazione scorre senza problemi. Personaggi indimenticabili, un senso dell’umorismo pungente e un impareggiabile talento per la narrazione rendono La famiglia Aubrey un grande capolavoro da riscoprire. Una ricostruzione narrativa che ricorda i grandi classici inglesi, un racconto familiare che non vi deluderà.

“La quinta di copertina” è la rubrica per gli appassionati di lettura, ogni venerdì due libri consigliati da “La Compagnia dei Lettori”: clicca qui per leggere tutti gli articoli

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.