Misure

Emergenza caldo, la Uil Pensionati propone l’istituzione di un “assessorato regione alla solitudine”

Il caldo sta colpendo soprattutto i cittadini più anziani, che in tanti casi non hanno nessuno a cui appoggiarsi

anziani caldo

Liguria. “Non siamo una regione come le altre, lo sappiamo da tempo, noi abbiamo più anziani e tante persone sole che non hanno la possibilità di appoggiarsi a qualcuno per la più banale delle esigenze. Per questa ragione penso sia una vera vergogna che si arrivi a parlare, ancora una volta, di emergenza anziani dovuta al caldo. Siamo ancora impreparati?”. Se lo domanda Pierangelo Massa, segretario generale Uil Pensionati, di fronte all’ennesima emergenza caldo che in questi giorni sta interessando la nostra regione e che ha costretto le istituzioni a mettere in atto misure straordinarie.

“Le istituzioni, che tanto si riempiono la bocca di Silver Economy, avrebbero già dovuto programmare un piano espressamente dedicato – dice Massa – In questa regione si va da un’emergenza all’altra: acqua, frane, neve, ghiaccio e ora caldo. Le istituzioni non hanno ancora capito che la solitudine è un male cronico, che la nostra società deve imparare ad affrontare con approccio politico, scientifico e sociale la terza età e i suoi problemi”.

La Uil Pensionati della Liguria vorrebbe “un vero e proprio assessorato dedicato al tema: l’assessorato regionale alla solitudine. In Inghilterra esiste il ministero della solitudine, quindi perché non sostenere con forza l’opportunità di un’azione di sistema che crei un cluster della terza età che abbracci non soltanto la cura dei nonni, ma che interessi a pieno titolo il settore della sanità. Essere avanti con gli anni in Liguria ci consente di dettare al paese e all’Europa l’agenda del buon invecchiamento puntando anche sulla prevenzione e l’educazione al benessere. L’aumento della popolazione anziana, soprattutto in Liguria, ci consegna una società diversa da quelle precedenti. È un’esperienza nuova (ma neanche troppo per noi) che va gestita e non subita, che impone un cambio di passo nella programmazione nelle politiche sociali e della salute. Un monitoraggio attento delle situazioni critiche, una mappatura del territorio e servizi dedicati, eviterebbero le stragi del caldo e della solitudine”.

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