Richieste

Sviluppo economico, boom di domande per il bando rivolto alle imprese sociali

Benveduti: "Intercettati i bisogni del settore. La Liguria può diventare promotrice di buone pratiche su silver economy"

Sedi istituzionali e palazzi del governo

Regione. Sono 74 le imprese che hanno partecipato al bando Por Fesr 2014-2020 (asse 3.1, azione 3.7.1) chiuso ieri e rivolto al sostegno, all’avvio e al rafforzamento di attività nel settore del sociale. “Le richieste – spiega l’assessore allo sviluppo economico Andrea Benveduti – sono di poco superiori al budget di 4 milioni di euro di dotazione finanziaria del bando e quindi prevediamo, una volta valutata l’ammissibilità, di poter andare incontro a tutte le domande pervenute a Filse”.

L’agevolazione, a fondo perduto fino al 50 per cento della spesa, permetterà alle imprese del comparto di realizzare interventi di riqualificazione delle strutture, acquisto di programmi informatici e macchinari: “Come abbiamo ribadito ieri nel corso degli Stati Generali – spiega l’assessore Benveduti – creare occupazione è la nostra priorità. Il settore, in cui sono attive le imprese interessate da questo bando, rientra, inoltre, in quella silver economy che pensiamo possa essere un comparto strategico per la nostra regione. La Liguria, la regione più anziana d’Europa, ha tute le carte in regola, anche sul piano climatico e ambientale, per promuovere buone pratiche rivolte alla terza e quarta età, puntando sull’innovazione, sulle nuove tecnologie e sul know how degli operatori delle imprese attive nel settore”.

“La Liguria – dice la vicepresidente e assessore alle politiche sociosanitarie Sonia Viale – è la terra ideale per raccogliere la sfida della Silver economy anche nell’ottica di una sempre maggiore integrazione i servizi sociosanitari, per migliorare la qualità della vita dei “seniors”, con una forte attenzione alla prevenzione, e garantire risposte efficaci ai bisogni e alle necessità degli utenti di questo comparto, in forte espansione. In quest’ottica, l’invecchiamento della popolazione non deve essere visto solo come un costo ma anche come un’opportunità che la Liguria può e deve cogliere appieno”.

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