Lettera al direttore

Che fare

Rilancio del Santuario, una storia infinita

processione savona

Rispetto a questo tema la nostra preoccupazione aumenta giorno dopo giorno quando non si vedono risposte concrete se non vaghe enunciazioni a tutta una serie di problematiche rispetto ad un percorso che rilanci il Santuario nell’ambito delle nostre periferie cadute da troppo tempo nel dimenticatoio.

Io sono convinto, e lo abbiamo fatto con forza anche come Associazione in questo ultimo anno, che la nostra frazione può ritornare ad essere vitale solo attraverso lo sviluppo turistico, culturale e religioso collegato a servizi ricettivi degni di questo nome che si avvalgano della collaborazione di tutti nessuno escluso.

Questa Amministrazione Comunale ha un’idea concreta del sistema frazioni e un loro sviluppo non sganciato dal centro città?

Le enunciazioni continue possono avere un percorso definitivo o rimangono solo tali per veicolare solo del consenso fine a se stesso?

Ormai siamo al degrado urbano della nostra zona.

Ci mettiamo in testa che ci vuole un progetto complessivo di rilancio che tocchi alcuni temi fondamentali di cui ha bisogno una comunità per sentirsi partecipe e quindi coinvolta su degli obiettivi concreti volti alla tutela del paesaggio, la cura delle nostre vie di collegamento con una strada provinciale delimitata ai suoi lati solo da erbacce e arbusti che limitano la visuale oltre le curve, il decoro urbano, il completamento di strutture che aspettavamo da tempo (vedi il Campo Sportivo A. Briano) dove all’oggi non sono state ancora rese agibili le tribune e le Società Sportive che lo utilizzano, tra cui la nostra di calcio che ci rappresenta nell’Associazione, vedono i loro sostenitori seguire le gare in condizioni precarie (qualcuno mi vuole spiegare dove sono finiti i soldi già stanziati). Su questi temi i cittadini del Santuario hanno diritto a delle risposte certe. E continuando l’elenco il sostegno a chi vuole misurarsi facendo impresa e a chi ha scelto di farlo anche da noi, il rapporto e il sostegno alle nostre attività commerciali oggi vitali perché la frazione rimanga in piedi con un intreccio sinergico e continuo.

Gli esercenti, i ristoranti, tutte le attività oggi rimaste nella nostra valle vanno avanti solo per la volontà e la passione di chi gestisce ma se tutto ciò non viene accompagnato da un progetto che metta al centro il futuro della nostra zona le resistenze rischiano di venire meno.

In questo contesto un ruolo dobbiamo giocarlo anche noi come abitanti della nostra frazione a sostegno del nostro tessuto economico.

In questi giorni chiederemo un incontro all’Amministrazione Comunale e nel nostro piccolo cercheremo di confrontarci su questi temi per essere da stimolo.

In questa logica abbiamo avviato un confronto positivo nei giorni scorsi con la Diocesi nella persona del Vescovo, perché in una frazione dal forte impatto di attrazione religioso, il ruolo della Curia può essere importante per rilanciare una zona dove la presenza di una delle basiliche più importanti d’Italia deve tornare ad essere un volano turistico dall’enorme potenziale e quindi economico.

I contenuti artistici e religiosi in termini di patrimonio artistico del nostro Santuario abbiamo sostenuto nell’occasione che devono essere valorizzati molto di più all’esterno, partendo dalla loro storia e farli diventare un polo di attrazione turistica importante per i pellegrini e per il turismo in generale in questo luogo attraverso la messa in campo di iniziative mirate.

Su questo tema anche il Vescovo, condividendo le nostre osservazioni, ci ha posto di fronte a delle riflessioni importanti, al ruolo e allo stesso attaccamento dei Savonesi a volte altalenante verso il Santuario ma crediamo che anche la Diocesi da lui diretta possa portare un contributo attivo per smuovere le acque.

L’anomalia oggi presente determinata dal fatto che le Opere Sociali abbiano in mano tutto il patrimonio immobiliare e religioso della zona crea anche ritardi sulle scelte da farsi

Qui entra in gioco il ruolo stesso delle Opere Sociali nella loro presenza in questa comunità.

Come Associazione abbiamo avuto, in questi mesi, il modo di confrontarci su alcuni temi con il Presidente, persona disponibile e pronta all’ascolto.

Lo faremo ancora nelle prossime settimane perché vogliamo delle risposte concrete e definitive sulla riapertura del Museo del Santuario, ormai non più rinviabile, dove sono custodite opere uniche dal grande valore artistico e di importanza internazionale.

Questo Museo, a mio parere, dovrebbe essere aperto quotidianamente con una gestione diretta e continuativa delle Opere Sociali o in mancanza di questo, facendo accordi con Cooperative in appalto o quant’altro per permettere a tutti di visitare ciò che il museo propone.

Invece siamo ancora all’anno zero anche se, proprio nella riunione fatta con il Vescovo, ci è parso di cogliere che alcuni spiragli si stanno aprendo con la possibilità di una soluzione imminente. Vigileremo se queste notizie verranno confermate nelle prossime settimane.

E tornando alle Opere Sociali, e non solo, quali prospettive ci sono per una ristrutturazione e riapertura della Locanda dopo la nefasta chiusura di circa quattro anni fa. Luogo questo di riferimento per i turisti e per i pellegrini.

Aspettiamo che crolli il tutto, dato che visto dall’esterno quel immobile appare sempre più in condizioni precarie e di sicurezza, o si intravedono possibili soluzioni imprenditoriali all’orizzonte.

E poi parliamo di noi, abitanti di questa zona che dobbiamo essere, lo abbiamo già sottolineato altre volte, più scattanti, propositivi e non chiuderci nel nostro guscio accompagnati solo dal mugugno e dalla critica per una situazione statica che continua a rimanere tale.

Il cambiamento dobbiamo determinarlo tutti insieme facendo quadrato e proponendo soluzioni.

In questo contesto assumono fondamentale importanza le sinergie con tutte le forze sul territorio, la collaborazione che come Associazione cerchiamo anche con le forze artigianali, gli artisti, i commercianti e i ristoratori della nostra frazione, le Associazioni esterne che vorranno darci una mano con nuove idee e il lavoro proficuo che da tempo sviluppiamo con i ragazzi della parrocchia di San Bernardo in Valle con una presenza costante nei lavori del nostro Consiglio.

Ci deve essere una visione comune delle cose facendo squadra senza cadere in tanto facili quanto inutili egoismi e proponendosi con una visione innovativa sul territorio.

Per quanto mi riguarda, con la nostra Associazione, in questa fase possiamo essere da stimolo, dare dei suggerimenti, fare delle proposte mettendo in campo delle idee.

Io credo fermamente che questa frazione e questa comunità possa avere delle grandi potenzialità.

Ora ciò che serve è uno scatto d’orgoglio, un salto di qualità, una virata concreta da parte di chi è preposto a trovare delle soluzioni, quindi chi amministra, chi gestisce il patrimonio culturale e religioso del Santuario e tutti i soggetti che hanno a cuore le sorti della nostra zona i quali devono scegliere e prendere decisioni.

Queste sono le riflessioni che volevo nuovamente proporvi, senza avere la pretesa di avere la verità in tasca, ma per un confronto sul merito.

Una cosa è certa, questo è l’ultimo appello che facciamo se siamo ancora in tempo. Riusciremo ad essere ottimisti solo nel momento in cui vedremo che qualcosa si muove.

Altrimenti entreremo in una spirale di non ritorno con tutte le conseguenze per la nostra frazione.

Ezio Alpino
Presidente Associazione “U.S. Letimbro A.S.D.”
Savona-Santuario

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