Proposte

Regione, il Pd: “No a Tofi presidente del Corecom”

"Fino a 7 giorni prima di candidarsi era segretario della Lega a Sanremo: per far parte di questo comitato serve indipendenza dalla politica"

palazzo regione

Regione. “Oggi in commissione abbiamo discusso, ancora una volta, dei requisiti dei candidati per il Corecom, il Comitato Regionale per le Comunicazioni. Ma se su tre delle quattro persone proposte non vi è stato nulla da eccepire, abbiamo invece ribadito le nostre riserve sulla candidatura dell’avvocato Vinicio Tofi, proposto, tra l’altro, come presidente del Corecom dalla maggioranza”.

Lo dicono i consiglieri regionali del Pd Giovanni Lunardon e Pippo Rossetti, che aggiungono: “
L’articolo 3 della legge istitutiva del Comitato regionale per le comunicazioni richiede espressamente, per i componenti di quest’istituto, l’indipendenza dalla politica. Fino a 7 giorni prima dall’invio del curriculum per candidarsi al Corecom, però, Tofi ricopriva la carica di segretario della Lega di Sanremo e anche dopo essersi dimesso da quell’incarico non ha mai cessato le sue attività di militante del Lega, come risulta, in modo evidente, dalla lettura del suo profilo social. È chiaro, quindi, al di là dei suoi titoli professionali che non mettiamo in discussione, non sussistano le più elementari condizioni perché Tofi possa far parte del Corecom e che, tantomeno, ne possa diventare il presidente. Non dimentichiamo che fra i tanti compiti del Comitato c’è anche quello di assicurare la par condicio nel periodo elettorale”.

“Per tutte queste ragioni, in aperta polemica con la maggioranza, il Gruppo del Pd non ha partecipato al voto sull’incarico a Tofi in seno al Corecom. Insieme a noi si sono schierati anche Rete a Sinistra e Liguri per Paita. Spiace constatare che i 5 Stelle, quelli della trasparenza, trasparenza, trasparenza, si siano astenuti in Commissione. Siamo curiosi di vedere come si comporteranno durante il voto in Consiglio regionale, visto che per eleggere i componenti del Corecom non basta la maggioranza semplice, ma serve il via libera dei 2/3 dell’aula”.

“Vedremo se i grillini, in nome di piccoli accordi locali all’ombra dell’alleanza di governo giallo-verde, passeranno sopra all’articolo 3 della norma istitutiva del Comitato regionale per le comunicazioni, infischiandosene del criterio di indipendenza dalla politica”.

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