Voto unanime

Regione, ordine del giorno per sostenere le imprese dell’artigianato orafo: votato all’unanimità dall’assemblea

Lilli Lauro: “Non vanno equiparate ai compro-oro. Occorre escluderle dal decreto attuativo che entra oggi in vigore”

Sedi istituzionali e palazzi del governo

Regione. “Gli artigiani orafi liguri vanno sostenuti e tutelati non certo penalizzati. Sono costi e adempimenti assurdi quelli imposti alle imprese artigianali del settore orafo, con il decreto attuativo entrato in vigore oggi. Una norma da rivedere perché assimila gli artigiani agli operatori del compro oro e a chi svolge solo un’attività commerciale”.

Parola di Lilli Lauro, capogruppo della lista Giovanni Toti e prima firmataria di un odg, votato all’unanimità dall’assemblea, per sostenere tali realtà imprenditoriali.

“La norma disciplina i compro oro ma, al tempo stesso, carica di nuova burocrazia e di costi gli artigiani orafi. Il documento impegna il presidente Toti e la giunta a farsi promotori, nei confronti del Governo, di una richiesta di modifica del decreto che ne limiti l’applicazione alla sola e semplice attività commerciale dei compro oro escludendo dalla sua applicazione le imprese iscritte all’Albo delle Imprese Artigiane operanti nel settore dell’oreficeria”.

Nelle 280 piccole e micro imprese dell’artigianato orafo si svolge un’attività che è diversa da quella commerciale. In questi laboratori gli artigiani lavorano gioielli in maniera creativa.

“Ben vengano le norme antiriciclaggio, ma questo provvedimento, che prevede tra l’altro l’iscrizione al registro degli operatori e l’apertura di un conto corrente dedicato alle operazioni commerciali, penalizza fortemente le piccole imprese artigianali del settore orafo che in questi anni sono state già danneggiate dalla contrazione del mercato”, ha concluso Lauro.

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