La novità

Regione, l’annuncio dell’assessore Mai: “Ok al tesserino gratis ai neo cacciatori per il primo anno”

“Un piccolo incentivo ai neo cacciatori, presidio fondamentale a tutela di biodiversità e ambiente”

caccia

Regione. “Da oggi i neo cacciatori saranno esentati, per il primo anno di esercizio dell’attività faunistico-venatoria, dall’obbligo del pagamento della tassa regionale”.

A dichiararlo  l’assessore regionale all’Agricoltura e alla Caccia, Stefano Mai, che ha così commentato l’ok incassato dal ddl 189 di modifica dell’articolo 41 della legge regionale del 1 luglio 1994, n. 29 – norme regionali per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio.

“Un piccolo incentivo, – ha proseguito l’assessore regionale, – che nasce con l’obiettivo di invertire il trend di calo nel numero dei cacciatori in Liguria, passati da 20 mila di 6 anni fa agli attuali 15 mila. La presenza e l’attività dei cacciatori è fondamentale per la tutela delle biodiversità, del territorio, delle attività agricole, che oggi sappiamo essere sempre più minacciate dall’invasiva e incontrollata presenza di ungulati”.

“Ogni anno in Liguria vengono abilitati circa 200 neo cacciatori e l’importo della tassa è di circa 90 euro. Pertanto, a fronte di un piccolo e ipotetico mancato introito nelle casse regionali, stimato in circa 18 mila euro annui, consideriamo di poter generare un circolo virtuoso, aumentando la presenza di neo cacciatori, agevolando un necessario ricambio generazionale, che dia continuità nei servizi di presidio e tutela dell’ambiente, supporto fondamentale per le attività di Regione”.

“Negli ultimi anni, infatti, complice il calo del numero dei cacciatori attivi in Liguria, abbiamo assistito a un lento ma progressivo abbandono delle aree boschive e dell’entroterra, che hanno contribuito a elevare il rischio di incendi e di presenza di ungulati, fino ai centri abitati. Sono soddisfatto dell’approvazione ottenuta in consiglio e auspico che la nuova legge possa servire a invertire il trend attuale, garantendo una presenza capillare e secondo regole certe di chi svolge attività faunistica venatoria, che possa creare le condizione per ristabilire un equilibro ambientale ormai saltato”, ha concluso Mai.

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