Calcio

Il sistema dei Cft Figc

Lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia

cft

Il sistema dei Cft, voluto fortemente dall’ex presidente Carlo Tavecchio, ispirato alle vincenti esperienze di Francia, Belgio e Germania, è considerato potenzialmente promettente dalla maggioranza degli addetti ai lavori.

Con una postilla. Dipende da come sarà selezionato lo staff; da chi lo dirigerà e come. In questo ambiente ci sono persone con qualità enormi che nessuno gli riconoscerà mai. Restano ai margini perché non hanno un aggancio. Il calcio in Italia è diventato sempre più un sistema relazionale e sempre meno meritocratico, come dimostrano i risultati.

Le dinastie si moltiplicano. Il cittì di Germania 2006, e dell’eliminazione al primo turno del 2010, Marcello Lippi è stato escluso dal posto di direttore tecnico della Figc nel 2016 perché il figlio Davide fa il procuratore. Carlo Ancelotti, che ha appena rifiutato la Nazionale, si era portato il figlio come secondo al Bayern, prima di approdare al Napoli. Anche Cesare Prandelli aveva scelto il figlio tra i preparatori atletici della sua Nazionale.

Chi viene dalla gavetta si lamenta degli ex campioni che saltano le tappe e diventano allenatori in serie A (anche l’Aiac si sta interessando del problema) o dirigenti  solo per il loro passato in campo. È il caso di Billy Costacurta, il subcommissario federale, che deve affrontare un passaggio molto delicato da intrattenitore su Sky a dirigente federale, dopo una breve esperienza sulla panchina del Mantova.

Quando si parla di sistema relazionale, si parla di Calciopoli, della Gea, di Luciano Moggi. Oggi la Gea è espatriata a Dubai, ma è sempre in mano ad Alessandro Moggi, il figlio del direttore sportivo della Juve finita in B per illecito sportivo. È davvero finito quel modo di fare calcio? Molti pensano di no. Il modus operandi è simile. Solo la qualità dei talenti è inferiore.

Al momento, in cima alla piramide del calcio giovanile c’è il pugliese Vito Tisci, nominato a fine 2014. Ma il plenipotenziario è l’avvocato Luca Bergamini, ex portiere della nazionale italiana di calcio a cinque. Bergamini è nel direttivo del Settore giovanile scolastico (Sgs) della Figc su nomina della stessa Figc commissariata da Malagò e retta da Roberto Fabbricini con la responsabilità dei centri di eccellenza Cft.

Con l’avvio del progetto dei Centri Federali Territoriali, la FIGC intende svolgere un ruolo rilevante nella formazione tecnica dei giovani calciatori attraverso il monitoraggio dell’attività nel medio-lungo termine e lo sviluppo di un percorso di formazione tecnico-sportiva ed educativo coordinato dal Settore Giovanile e Scolastico.

Tra gli obiettivi dei nuovi presidi territoriali quello di elevare il livello tecnico e dirigenziale dei soggetti operanti nel calcio giovanile, il miglioramento del livello di performance tecnico-atletica e comportamentale degli atleti disponibili, il consolidamento dell’alleanza educativa e la valorizzazione del triangolo relazionale Genitori-Figli-Allenatore.

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