L'angolo dei curiosi

Gli uomini della mia vita

"L'Angolo dei Curiosi" è la rubrica per chi è desideroso di vedere, ascoltare, conoscere: ogni giovedì con Daria Croce e Giulia Grenno

L'Angolo dei Curiosi

“L’Angolo dei Curiosi” è la rubrica di IVG a cura di Daria Croce e Giulia Grenno per chi è desideroso di vedere, ascoltare, conoscere, ritrovarsi o dissentire.
A Daria e Giulia piacciono il profumo dei libri, il rumore della puntina che tocca il vinile, il buio in sala quando sta per iniziare un film, l’odore delle cartolerie, il ticchettio della macchina da scrivere, i ritratti in bianco e nero, le prospettive diverse, fermarsi col naso all’insù.
Se ti piace almeno una di queste cose, prenditi una pausa insieme a noi.

Ciao Curiosi,

Qualche tempo fa, in occasione della festa della donna, avevo fatto un elenco delle donne che più mi avevano regalato ispirazione nelle pagine che raccontavano le loro storie, nelle scene di film in cui recitavano e nelle canzoni che hanno scritto e cantato.

Ecco, ora è il turno degli ometti. E, devo ammettere che i più importanti sono collegati alla musica. Forse perché mio padre, da buon chitarrista, mi ha educato ad un mondo fatto di note accompagnate dalla voce di mia madre.

Ci sono stati degli uomini che hanno accompagnato la mia storia. A volte per sensazioni, senza una ragione precisa. Tuttavia, spero possano incuriosire ed appassionare voi proprio come hanno fatto con me.

L’argomento De Andrè è già stato ampiamente scritto, quindi passo oltre.

Il primo è stato Freddie Mercury.

Me lo hanno fatto conoscere i miei genitori e mi ricordo di una piccola me con un suo poster in camera.

La sua voce è stata un meraviglioso sottofondo della mia vita e, quando in macchina mi ritrovo ancora ora a cantare le sue canzoni a squarciagola, sento un senso di appartenenza a quella giovane ragazzina. Che ancora si limitava a conoscere le canzoni con un inglese tutto suo. E che, ora, non vede l’ora arrivi novembre per vedere il film dedicato ai Queen.

Poi, c’è stato Kurt Cobain con i suoi tormenti. Con quella voce e quello sguardo timido ed introverso. Forse in un mondo troppo caotico per accettarlo.

Ricordo i cd con le canzoni dei Nirvana ed i libri letti sulla sua vita e sul personaggio che è stato.

E poi, ovviamente loro: Liam e Noel Gallagher. I due fratelli di Manchester che hanno dato vita ad una magia chiamata Oasis.

Tra liti furibonde e meravigliose canzoni, hanno accompagnato la mia adolescenza con un sottofondo fatto di Wonderwall e Don’t look back in anger.

Sapete, ho un elenco di canzoni che vorrei ascoltare dal vivo come Fix You dei Coldplay, Creep e Karma Police dei Radiohead, With or Without You degli U2, qualsiasi canzone dei Foo Fighters e potrei andare avanti per ore.

Alcune sono riuscita ad ascoltarle come i Pixies e Where is my mind? o i Placebo e la loro Pure Morning, per altre come i Queen e i Nirvana, purtroppo, non sarà possibile.

Eppure, un mio desiderio qualche settimana fa si è avverato.

Ero a Rho e c’era lui: Liam Gallagher.

E quando le note di Wonderwall hanno iniziato a riempire l’aria, ho archiviato nel cuore un momento che resterà indimenticabile e che mi terrò sempre stretta.

E vi auguro di collezionare tanti, tantissimi di questi momenti. Più di quanti ne possiate pensare.

E sapete, qualche giorno dopo anche il fratello Noel calcava lo stesso palco? Non vi nascondo che ho sperato fino all’ultimo di una sua comparsa sul palco per una riunione di famiglia. E penso che ci spererò sempre.

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