Albenga. La querelle nata tra il consigliere di Forza Italia Eraldo Ciangherotti e l’Istituto di studi liguri (la famiglia Costa) si arricchisce di una nuova “puntata”, che potrebbe però essere decisiva per far rientrare definitivamente le polemiche.
Dopo la denuncia del consigliere forzista, che aveva avanzato il sospetto che alcuni reperti di Palazzo Peoloso Cepolla, gestito dall’Istituto di Studi Liguri, “fossero stati messi sotto sequestro o trafugati illegalmente da parte di qualche personaggio sotto protezione dell’amministrazione”, con chiaro riferimento appunto alla famiglia Costa.
E, dopo un blitz nello storico palazzo ingauno, messo in atto dallo stesso Ciangherotti insieme agli altri consiglieri di minoranza, la situazione era stata denunciata al comando regionale dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, con tanto di richiesta di intervento rivolta ai parlamentari liguri presso il Governo italiano.
Una diatriba che non ha lasciato indifferente la Soprintendenza ai Beni Culturali della Liguria, che ha deciso di svolgere un controllo per verificare la situazione. E dalle verifiche svolte è risultato che “nessun reperto dell’età preistorica, anfore o vaso dell’antica farmacia è stato trafugato da palazzo Peloso Cepolla”.
Una conferma, dunque, di quanto sostenuto dalla famiglia Costa, e una notizia positiva per l’amministrazione comunale che, ormai da tempo, sta portando avanti importanti tavoli di discussione insieme alla stessa Soprintendenza, all’istituto di Studi Liguri e alla Fondazione Oddi per cercare di implementare turismo e cultura all’ombra delle torri ingaune.
“Sono stato il primo a sollecitare questo controllo, ma non avevo alcun dubbio sul fatto che i reperti fossero al loro posto, – ha spiegato il sindaco Giorgio Cangiano. – In questa fase, quasi epocale per Albenga, in relazione ai risultati che la città potrebbe ottenere dal punto di vista culturale e turistico, mi sembra assurdo creare polemiche anche quando, come in questo caso, non ve ne sia il bisogno. Non è il momento di dividersi e creare spaccature ma di procedere nella stessa direzione per raggiungere importanti risultati”.
“Con Soprintendenza, Istituto di Studi Liguri e Fondazione Oddi stiamo portando avanti diversi tavoli con obiettivi importanti, chiari e precisi: la realizzazione di un museo unico in città, con sede a Palazzo Oddo e di un centro di archeologia subacquea a palazzo Cepolla. Recentemente, inoltre, la Soprintendenza ha ottenuto importanti finanziamenti dal Ministero e ha già annunciato di volerli investire per realizzare il centro di archeologia, che diventerebbe così un punto di riferimento a livello nazionale, in primis per studiosi e universitari”.
“Inoltre, saranno messi in atto interventi di tutela sul sito di San Clemente e sono in programma lavori di restyling e ammodernamento a Palazzo Cepolla, che riguarderanno non solo la struttura esterna, ma anche quella interna”.
“E ci tengo a dire che se oggi possiamo parlare ed esaltare Albenga per le sue bellezze storico-culturali lo dobbiamo alla presenza dell’istituto di Studi Liguri, che ha svolto e continuerà a svolgere un importante lavoro di tutela dei beni culturali della città”, ha concluso il primo cittadino.