Lettera al direttore

Possibili soluzioni

Viabilità in tilt in A10, la proposta di Forzano: “Riequilibrare il traffico ‘costringendo’ i TIR a tornare sul percorso dei trafori”

Dopo l'ennesima giornata nera sulle strade liguri, il presidente del Comitato Albamare scrive al Prefetto

camion a10

Egregio Signor Prefetto,

Il lavoro in Italia ha preso una brutta piega già molti anni fa: continua corsa al ribasso dei salari, laureati retribuiti come manovali, contratti a singhiozzo, continua precarietà a vita, sicurezza del lavoro inesistente.

E’ così che una nazione può progredire? Assolutamente no! Lo si vede dalla diasporà dei laureati che oltre ad essere “bravi” tecnicamente e scientificamente sono anche bravi nel secondo aspetto della professionalità “la voglia di fare”!

Le migliori menti se ne vanno, oppure si piegano ad una vita di serie B.
Ma questo modo di fare del mondo del lavoro ha gravi risvolti in tanti settori.

Ad esempio nel mondo del trasporto su strada: chi sono oggi gli autisti dei TIR? Le strade della Liguria sono invase da TIR in transito e gli autisti sono spesso neo patentati o poco più, con esperienza minima di guida, e quindi con un “grado di sicurezza” per le nostre strade estremamente basso.

Il fenomeno degli autisti di automezzi pesanti reclutati all’estero con stipendi bassi e stili di vita difficilmente accettabili dagli autisti italiani, è un fenomeno annoso, che si ripercuote pesantemente sulla sicurezza delle nostre strade, teatro di incidenti a catena che bloccano la nostra regione per molte ore di seguito ad ogni incidente.

Bloccare l’A10 per 6 ore significa in pratica mandare in fumo una giornata lavorativa per moltissime persone con gravissime ripercussioni economiche. L’A10 è la quasi esclusiva via di comunicazione della Liguria, il blocco della A10 provoca quasi simultaneamente il blocco dell’Aurelia è quindi una totale paralisi di buona parte della regione.

La causa, oltre a quanto già detto, va ricercata nell’incremento del traffico TIR a causa della appetibilità del percorso ligure rispetto a quello dei trafori. Anni fa il percorso era quello dei trafori, successivamente a causa del blocco dei trafori i TIR hanno scoperto il percorso ligure, e su questo sono rimasti.

Che fare? Credo che sarebbe necessario riequilibrare il traffico “costringendo” i TIR a ritornare sul percorso dei trafori. Come? Ad esempio aumentando “considerevolmente” le tariffe, consentendo l’accesso a Ventimiglia “contingentato” in modo da evitare che una corsia autostradale sia praticamente riservata ai TIR, consentire l’accesso ai veicoli con autisti con esperienza, vietare la sosta “selvaggia” nelle nostre scarsissime aree di sosta.

E’ noto che il casello di Savona-Vado è sempre preso d’assalto da una grande quantità di TIR, ben oltre il numero fisiologico, e che spesso parcheggiano anche nelle aree adiacenti nel raggio di un paio di chilometri. Sanzionare questi comportamenti dovrebbe essere un incentivo ad un comportamento diverso e civile.

Le sanzioni devono però essere adeguate e “riscosse” altrimenti mezzo sequestrato!

Sono decenni che questo fenomeno va avanti, e spesso sono incappato in giornate “nere” restando “bloccato” buona parte della giornata in autostrada. Finora ho visto solo azioni palliative, è necessario passare ad azioni più efficaci.

Conosco signor Prefetto la Sua sensibilità ed il Suo impegno teso alla risoluzione dei problemi che apprezzo molto: mi sono permesso di suggerire qualche idea affinchè Lei possa valutarne la fattibilità.

Cordiali saluti

Comitato Casello Albamare
il Presidente
Paolo Forzano

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