Progetto pilota

Savona, il Demanio pronto a concedere temporaneamente l’ex carcere alle realtà del terzo settore fotogallery

Sopralluogo al Sant'Agostino, l'obiettivo è un "temporary use" che ne eviti la chiusura in attesa della trasformazione in residenza protetta

Savona. Il carcere di Sant’Agostino in mano, almeno temporaneamente, alle associazioni di volontariato e del terzo settore. Ecco il progetto sperimentale a cui sta lavorando l’Agenzia del Demanio per tentare di valorizzare l’ex carcere nel periodo di transizione che porterà alla sua trasformazione in residenza protetta.

Il bando deve ancora essere fatto, ma un primo contatto informale tra il Demanio e il mondo del sociale savonese è avvenuto lo scorso 28 maggio, quando con la regia del Forum Savonese del Terzo Settore i rappresentanti di varie associazioni e cooperative locali hanno visitato il Sant’Agostino guidati da una funzionaria dell’Agenzia, Michela Scappaticci. Un sopralluogo a cui per il Comune ha presenziato l’assessore alle Politiche Giovanili, Barbara Marozzi, con una brevissima “incursione” anche della collega Ileana Romagnoli.

La proposta fatta dal Demanio alle associazioni nel corso del sopralluogo è quella di un “temporary use” nelle aree in miglior stato di manutenzione e quindi meno bisognose di restauri ed investimenti (ossia, sostanzialmente, il primo piano dove un tempo avevano sede l’alloggio del direttore del carcere e quelli delle guardie). L’affidamento, in un arco di tempo da individuare ma che potrà variare tra i sei mesi e i sei anni, permetterà alle associazioni che presenteranno progetti adeguati di usufruire a costi ridotti (forse anche gratuitamente) delle parti della struttura che riterranno più idonee per progetti legati appunto al terzo settore.

I referenti savonesi delle varie realtà operanti nel sociale hanno dunque esplorato, per un’ora, i meandri dell’ex carcere, alla ricerca di spazi e di idee per valorizzarli. Dall’appartamento del direttore (con tanto di vasca “extralarge”) alla cella in cui fu rinchiuso Sandro Pertini, quindi giù fino al seminterrato, con il cortile per “l’ora d’aria” e un solitario tabellone da basket (senza più il canestro) a ricordare ciò che fu. Nella “comitiva” rappresentanti di cooperative come Cooperarci e Progetto Città, enti legati al mondo del volontariato come Acli, Auser, Usei, Guardami Negli Occhi e Avis, realtà del mondo sportivo come Uisp, Comitato Paralimpico Italiano e Fisdir e altre associazioni ancora.

Ora il Demanio sta valutando le impressioni emerse quel giorno, per capire il modo migliore di preparare il bando. L’iniziativa, che rientra in un progetto pilota a livello nazionale, rappresenta il tentativo di non lasciare l’ex carcere inutilizzato e farlo cadere in uno stato di incuria e abbandono, in attesa del via al progetto di riqualificazione vero e proprio: l’immobile, infatti, è destinato a diventare una residenza protetta per anziani autosufficienti.

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