L'angolo dei curiosi

Misteri a ritmo di musica

"L'Angolo dei Curiosi" è la rubrica per chi è desideroso di vedere, ascoltare, conoscere: ogni giovedì con Daria Croce e Giulia Grenno

L'Angolo dei Curiosi

“L’Angolo dei Curiosi” è la rubrica di IVG a cura di Daria Croce e Giulia Grenno per chi è desideroso di vedere, ascoltare, conoscere, ritrovarsi o dissentire.
A Daria e Giulia piacciono il profumo dei libri, il rumore della puntina che tocca il vinile, il buio in sala quando sta per iniziare un film, l’odore delle cartolerie, il ticchettio della macchina da scrivere, i ritratti in bianco e nero, le prospettive diverse, fermarsi col naso all’insù.
Se ti piace almeno una di queste cose, prenditi una pausa insieme a noi.

Cari Curiosi, oggi vi racconto una storia.

Si tratta di una storia che ha come personaggi artisti indimenticabili e che è delineata da tratti incerti. È fatta di dettagli, di allusioni e di mistero.
Si tratta di uno dei primi e più importanti complotti nel mondo del rock, una leggenda metropolitana, insomma.
L’anno è il 1969 e il protagonista è uno dei grandissimi Beatles, Paul McCartney.
La storia racconta che la notte del 9 novembre 1966 Paul, dopo una violenta discussione con gli altri membri della band, sale in macchina per tornare a casa e, durante il tragitto, perde la vita a causa di un incidente.
In quello stesso anno, i Beatles si trovavano all’apice del loro successo e, così, scelsero il silenzio: trovarono un sosia di McCartney e, da quel momento, non si esibirono più dal vivo.
Nacquero diverse scuole di pensiero su questa storia che, premetto, non mi metterò ad analizzare qui.

Quello che mi ha affascinato sono stati tutti gli indizi che vennero trovati per supportare la veridicità di questa storia.
Dovete sapere, infatti, che i successivi album e canzoni dei Beatles sono disseminati di allusioni: forse dettati dalla volontà di far conoscere la verità, forse si tratta di indizi involontari o, forse, si tratta di un gioco dovuto alla popolarità di questa strana storia.
Adesso ve ne racconto alcuni e trarrete voi le vostre conclusioni.

Help! dove Paul è l’unico senza cappello, come per simboleggiare un estraneo al gruppo.
Nella copertina di Rubber Soul, la scritta del titolo sembrerebbe un cuore rovesciato e decisamente spezzato. La prospettiva della foto è dal basso: secondo i sostenitori della teoria della morte di Paul, il gruppo sarebbe infatti ripreso dalla prospettiva della tomba di Paul McCartney.
E poi, ovviamente, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band.
Sulla destra compare una bambola raffigurante l’attrice bambina Shirley Temple che ha sul grembo un modellino d’auto di marca Aston Martin (l’auto che Paul avrebbe guidato il giorno dell’incidente). Il televisore spento in terra sulla destra suggerirebbe l’idea che la notizia della tragedia venne tenuta celata ai media.
Una composizione floreale gialla in basso a destra ha la forma di un basso Hofner mancino (lo strumento di Paul) con tre corde: la quarta corda (Paul, uno dei quattro Beatles) non c’è più. Ancora, John, George e Ringo sono ripresi lateralmente e Paul frontalmente, cosa che contribuisce a far apparire la sua immagine come una sorta di sagomato rispetto alle immagini più tridimensionali dei suoi compagni.

Fino ad arrivare ad Abbey Road: la copertina più emblematica.
Il gruppo attraversa la strada in fila: John vestito di bianco, Ringo con un completo nero, Paul a piedi scalzi e con gli occhi chiusi e George in jeans e Clarks.
Sulla targa del Volkswagen Maggiolino bianco parcheggiato a sinistra, si legge “28IF” – “28 SE”, interpretato come se Paul avrebbe compiuto “28 anni SE fosse ancora vivo”.
Paul Is Dead, P.I.D., i sostenitori di questa teoria, contro i, Paul is live dove, ovviamente, milita McCartney stesso: nel suo album solista dal vivo intitolato, appunto, Paul Is Live, pubblicato nel 1993, egli torna ad attraversare le strisce di Abbey Road, stavolta in compagnia di un cane. Potrete ritrovare lo stesso maggiolino dove la targa, questa volta, recita: 51 IS, l’età effettiva del musicista.

Non è ancora chiaro se sia stata smentita questa leggenda, ma se vi ho incuriosito, vi consiglio di leggere di più in merito a questa strana storia: è fatta di frasi di alcune delle canzoni più belle della storia della musica, di canzoni ascoltate al contrario, di parole e immagini che nascondono nuovi significati fantasiosi e misteriosi.
Sono certa che saprà appassionarvi.
Altrimenti, let it be.

“L’Angolo dei Curiosi” è la rubrica per chi è desideroso di vedere, ascoltare, conoscere, ritrovarsi o dissentire, ogni giovedì a cura di Daria Croce e Giulia Grenno: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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