La replica

Epurazioni nella Lega: De Felice replica: “Io agnello sacrificale, messo alla gogna perchè non allineato”

Daniele De Felice: "Insinuazioni false e tendenziose uscite sui media circa la mia espulsione dalla Lega: Chi è senza peccato scagli la prima pietra"

Salvini a Savona

Varazze. La notizia data questa mattina da IVG.it sull’esistenza di una “segreteria parallela” della Lega ha scatenato numerose reazioni. Adesso a parlare è Daniele De Felice, uno dei membri della chat, unico al momento ad essere stata espulso su decisione diretta del segretario Matteo Salvini.

“Prima di tutto non sono mai stato ‘maroniano’, e questo è un dato di fatto – inzia così il comunicato ricevuto dall’ex esponente della Lega -. Pensare poi che un gruppo privato e chiuso di Whatsapp di sole otto persone possa costituire la base di un complotto volto a sovvertire la leadership nazionale della Lega è veramente ridicolo. Che lo stesso gruppo possa aver raccolto i mal di pancia e le lamentazioni di militanti attivi e che con passione e dedizione hanno regalato il Loro tempo e il Loro impegno per anni alla Lega è cosa certa. Che qualcuno del gruppo si sia preso la briga di estrapolare dal contesto generale frasi e opinioni sul comportamento di alcuni dirigenti locali della Lega, facendo degli screenshots, e riportandoli alla segreteria regionale, senza possibilità alcuna di diritto di replica e di giustificazione, è scandaloso”.

E’ quindi uno dei protagonisti a confermare l’esistenza dalla chat whatsapp e il contenuto altamente denigratorio nei confronti dei vertici provinciali e regionali del movimento che ora è al Governo.

“Il fatto poi che sia scelto come agnello sacrificale sull’altare della incapacità di rapportarsi con i territori nella persona di Daniele De Felice è veramente incredibile. Prova ne è che dove la Lega ha scelto di appoggiare candidature improbabili, invise al territorio, la Lega ha perso… e parliamo di Alassio, Ceriale, Carcare, Imperia, Bordighera, Sestri Levante e Vallecrosia, nonostante il recentissimo successo elettorale a livello nazionale”.

Nella replica ricevuta da IVG, De Felice, varazzino, ma tesserato nella provincia di Genova, precisa come l’epurazioni sia state decise per un contrasto politico all’interno del partito.

“Siamo stati messi alla gogna mediatica perché non ci siamo allineati alle scelte politiche fatte dai ‘capi-bastone’ che hanno portato la Lega a perdere in gran parte dei Comuni della Liguria; Salvini, il nostro Leader, che rimane tale, continua a crescere mentre in Liguria nei Comuni si perde per scelte scellerate di candidati che nulla hanno a che fare con il nostro movimento”.

“Chiedo – continua De Felice -, di essere ascoltato dal collegio dei probiviri della Lega, per potermi difendere dagli attacchi gratuiti che mi sono stati rivolti solo per volere il bene del movimento, a differenza di altri che occupano posizioni per difendere i Loro interessi”

Ripamonti Foscolo Bruzzone Rixi Salvini

La conclusione del comunicato è una vera e propria accusa alla segreteria di Sasso del Verme e di chi lo ha preceduto: “Qualcuno vuole mantenere la Lega in Provincia di Savona (e non solo) come un feudo di potere accentrato in pochissime mani dove non c’è alcun coordinamento e democrazia interna. Vendette personali che fanno solo male al movimento… epurazioni che nulla hanno a che vedere con gli interessi della Lega. Arriverà il giorno che i nodi verranno al pettine, e il mio lavoro – conclude De Felice -, verrà rivalutato come deve essere, e qualcuno dovrà chiedere scusa!”.

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