La quinta di copertina

Due libri per… gli amanti degli enigmi e chi non ama le storie banali

"La quinta di copertina" è la rubrica per gli appassionati di lettura, ogni venerdì due libri consigliati da "La Compagnia dei Lettori"

Quinta Copertina 29 giugno

La Compagnia dei Lettori è un gruppo nato allo scopo di leggere e parlare di libri condividendo emozioni e riflessioni scaturite da una passione comune. Si riunisce ogni primo martedì del mese alla Feltrinelli di Savona.

Chi desidera partecipare agli incontri, può scrivere a lacompagniadeilettori@gmail.com. In questa rubrica, ogni venerdì, verranno consigliati due libri ad altrettante “categorie” di lettori.

CONSIGLIATO AGLI AMANTI DEGLI ENIGMI

Titolo: Assassinio sull’Orient Express
Autore: Agatha Christie
Anno: 1934
Pagine: 238
Prezzo: 10 euro

LA NOSTRA OPINIONE: “Un omicidio su un treno bloccato dalla neve, pochi indiziati tra cui reperire il colpevole e nessuna possibilità di fuga dal luogo del delitto. In queste due righe la sinossi non di un romanzo, ma di un capolavoro del genere giallo, descritto in pochissime pagine.” Assassinio sull’Orient Express viene descritto così nelle schede che si leggono in giro, ed è vero. Ci troviamo davanti uno dei più famosi romanzi della scrittrice inglese, con protagonista l’altezzoso investigatore belga Hercule Poirot. Il punto di forza del romanzo è la capacità descrittiva dei particolari, con maestria Agatha Christie attirata l’attenzione del lettore su peculiarità indiscutibili almeno fino al paragrafo successivo, dove le certezze precedenti vengono rimesse in gioco. L’analisi sotto altri punti di vista genera nuove sicurezze dalla breve durata e di questo passo si viene condotti fino alla fine del libro dove la verità palesata mette tutti d’accordo e fa quadrare tutti i punti. Il lettore resta affascinato dal modo in cui una ventina di personaggi provenienti da paesi diversi, messi a stretto contatto dallo spazio angusto delle cabine e dei vagoni del treno su cui viaggiano, vengono descritti. L’attenzione si pone sui loro modi di fare e di dire, sulle loro emozioni e su come il tutto trapeli dalle loro parole durante le domande di Poirot, messo a capo dell’investigazione in maniera un po’ arbitraria e impropria. Sono pochissime le narrazioni esterne a delineare il contesto.
Se la soluzione finale lascia a bocca aperta o forse fa storcere il naso ai meno amanti del genere di sicuro chiede a tutti un’analisi e un pensiero sul tema proposto: davvero “il fine giustifica i mezzi”?

CITAZIONE: “Se c’è stato un assassinio, allora c’è un assassino. L’assassino è tra noi. E ognuno di voi è sospettato.”

CURIOSITA’ SULL’AUTORE: Sua madre non voleva che Agatha imparasse a leggere e scrivere, arte che le fu reclusa fino agli 8 anni. Una dei primi racconti fu Poirot a Styles Court, ma in pochi sanno che il racconto fu scritto per una scommessa tra Agatha e sua sorella Madge. Fu infatti quest’ultima, per spronarla a scrivere, a scommettere che non sarebbe mai riuscita a scrivere uno romanzo piuttosto che piccole storielle. Infine, Hercule Poirot è ispirato a una persona realmente esistente: la Christie vide, nei primi anni ’10, scendere da un pullman un belga dall’andamento goffo con 2 baffi bizzarri ma curati. Decise di usare questa persona come ispirazione per creare il famoso detective che negli anni è secondo solo a Sherlock Holmes come fama.

CONSIGLIATO A CHI NON AMA LE STORIE BANALI

Titolo: Uno studio in rosso
Autore: Arthur Conan Doyle
Anno: 1887
Pagine: 176
Prezzo: 7,50 euro

LA NOSTRA OPINIONE: Oggi vi presentiamo il primo romanzo di Conan Doyle che ha come protagonisti Sherlock Holmes affiancato dal medico John Watson, congedato dall’esercito per una ferita. In questa storia si delinea la personalità del celebre investigatore grazie alla descrizione dettagliata non solo del suo aspetto fisico ma anche delle sue doti e qualità, infatti l’investigatore inglese si contraddistingue per le straordinarie competenze in chimica e anatomia e l’incredibile capacità deduttiva, messa in atto a partire da pochi particolari fisici o da dettagli relativi all’abbigliamento. Uno studio in rosso si incentra sul misterioso omicidio di un uomo, trovato morto in una casa con accanto un anello nuziale da donna e la scritta “Rache” (vendetta, in tedesco) sul muro. In questo primo romanzo sono già presenti quasi tutti gli elementi che renderanno immortale la figura di Sherlock Holmes: la città di Londra avvolta in una nebbia fitta e impenetrabile, il compagno di avventure Watson, emblema del punto di vista dell’uomo comune, e chiaramente lui, Holmes. Un classico intramontabile da leggere, adatto a tutte le età.

CITAZIONE: “Una mezza ammissione è peggiore di una negazione.”

CURIOSITA’ SULL’AUTORE: La sua passione iniziale non era la letteratura, ma la medicina. E in realtà, Doyle si laureò presso l’Università di Edimburgo, così era, ufficialmente, un medico. Tuttavia, quando aprì studio a Portsmouth, dopo una breve esperienza come medico di bordo, non ebbe mai molti pazienti, e forse fu la sua fortuna, perché la grande disponibilità di tempo gli consentì di dedicarsi alla scrittura, e fu proprio in questo periodo che scrisse “Uno studio in rosso” (1887), la prima opera che ebbe come protagonista Sherlock Holmes.

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